Undici pale eoliche alte 200 metri fra Isili e Villanova Tulo: i documenti al Ministero
Appena partita la procedura per la valutazione ambientale. La società: danno lavoro. Il sindaco Loddo: «Ostacolano l’antincendio»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«L'aerogeneratore impiegato nel presente progetto è costituito da una torre di sostegno tubolare metallica a tronco di cono, sulla cui sommità è installata la navicella il cui asse è a 112 metri dal piano campagna con annesso il rotore di diametro pari a 175 metri, per un’altezza massima complessiva del sistema torre–pale di 200 metri rispetto al suolo». Eccolo il dettaglio del progetto “Isili Wind” della società Scs 20 Srl di Monopoli per la realizzazione di un impianto eolico costituito da 11 aerogeneratori nei territori di Isili e Villanova Tulo.
Il ministero dell’Ambiente ha appena pubblicato la documentazione depositata per la valutazione di impatto ambientale. E sono già arrivate le prime osservazioni. Contrarie.
L’area individuata per la realizzazione dell’ennesimo parco eolico è a 1,5 km dal centro abitato di Isili e a 1,9 da Villanova Tulo. Il sito è raggiungibile dalle strade provinciali SP 52, dalla strada statale SS 128, oltre che dalle numerose strade interpoderali.
Gli ingegneri che hanno predisposto le relazioni sostengono che l’impianto debba essere visto «non solo come una modifica indotta al paesaggio, ma anche come “fulcro” di notevoli benefici intesi sia in termini ambientali (riduzione delle emissioni in atmosfera ad esempio), che in termini
occupazionali e sociali, perché sorgente di innumerevoli occasioni di crescita e lavoro». Insomma, la tesi che dovrebbe “ingolosire” i sardi è: sì, il paesaggio cambia, ma le pale eoliche danno lavoro.
Il sindaco di Villanova Tulo, Alberto Loddo, la pensa in modo diverso. Ieri ha depositato le osservazioni. Al ministero è arrivata una delibera della sua Giunta: si legge che «il progetto non prende in nessuna considerazione quella che è la grave piaga degli incendi che la Sardegna subisce ogni anno. La presenza di aerogeneratori di oltre 200 metri comporterebbe enormi rischi anche per la navigazione aerea, a causa del pericolo di collisioni tra gli aerogeneratori e gli elicotteri e aerei impegnati nelle operazioni di spegnimento degli eventuali incendi che dovessero divampare nel territorio comunale. La presenza di pale eoliche di queste dimensioni renderebbe difficoltose, se non impossibili le operazioni dei suddetti velivoli, considerati l’unico mezzo veramente utile nella lotta agli incendi, costringendo i piloti a manovre oltremodo complicate e rendendo di fatto impossibile gli interventi in tutta la zona interessata oltre che impervio in tutte le zone circostanti». E lì, dove dovrebbero sorgere le pale, il fuoco è appena passato.
Enrico Fresu