Al posto dei carri armati, quelli di ultima generazione, dentro il poligono di guerra di Teulada dovevano giocare con le automobili elettriche. La nave carica di suv, paddok e batterie, la St. Helena, era da settimane in rada nel porto di Cagliari in attesa di scaricare il grande circo dell’automobilismo di ultima generazione. Invece, niente. Dietro front. Immediato, senza discussione.

Da domani “guerra”

Da domani si spara a più non posso sulla costa di Teulada e su quella del Salto di Quirra. Mezza Sardegna, tutta la costa sud-orientale dell’Isola, per un mese intero sarà sotto l’attacco di incessanti esercitazioni a fuoco. Il blocco sarà, come si può ben comprendere, non solo a mare, ma anche a livello terrestre e aereo. L’intera area sarà off limits. Il Comando supremo delle forze armate italiane, dopo aver dato l’autorizzazione a trasformare un teatro di guerra simulata, secondo la Procura di Cagliari piena di inquinamento, in un parco giochi per appassionati di suv elettrici l’ha revocata di tutta fretta.

No al “rombo” dei motori

Senza un motivo dichiarato, o forse per timore di essere irrisi dal mondo intero, visto che, mentre ovunque ci si esercita alla guerra, in Sardegna si sarebbero dovuti far “rombare” i motori elettrici della formula Extreme all’interno di una base militare, per giunta in carico alla stessa Nato. È la stranezza di uno Stato che da una parte vorrebbe aumentare a dismisura le spese militari e dall’altra trasformare un poligono dedito a consumare bombe e missili, carri armati e obici, in un happening per ospiti speciali in vena di ombrelloni e drink in mezzo ai tracciati di guerra. Tutto annullato. I calendari mondiali della formula estrema, quella elettrica, hanno diramato l’annuncio: la competizione «Extreme E» prevista in Sardegna, nel poligono militare di Capo Teulada, per il 6 e 7 maggio è rinviata a causa del precipitare della guerra in Ucraina. Dunque, secondo gli organizzatori di questa tappa sarda, l’ennesima dopo quella dello scorso anno dentro la base addestrativa della Nato in Sardegna, è stata cancellata per consentire nuove esercitazioni. Al posto dei suv elettrici in terra di Sardegna da giorni sbarcano carri armati.

Porto armato

Il Porto di Sant’Antioco, ne riportiamo un’immagine di questi giorni, è diventato un piazzale di stoccaggio di carri armati di ultima generazione, tutti destinati al bombardamento della costa di Teulada, proprio dove era prevista l’esibizione dei piloti “elettrici”. Per avere conferma di quanto stava realmente accadendo dentro il poligono, si è dovuto attendere il piano d’azione diramato, nel silenzio più totale nelle ultime ore, direttamente dalle Capitanerie di Porto.

Le firme in simultanea

La firma delle due ordinanze è simultanea: ore 13,22 minuti e 24 secondi. A siglarla è Mario Valente, il comandante in capo che la sottoscrive con tanto di delega del Ministero della Difesa. La prima disposizione è la numero 69 del 29 aprile, poco prima della chiusura degli uffici al pubblico della Capitaneria in piazza Deffenu a Cagliari. A dare la disposizione è «Marina Nord La Spezia» che avanza richiesta di ordinanza sgombero a mare per esercitazioni militari.

Capo Teulada off limits

Per motivi di sicurezza la zona antistante la Costa di Capo Teulada è vietata al transito, la sosta, la navigazione, l’ancoraggio di ogni tipologia di unità navale, nonché le immersioni, la balneazione, la pesca e mestieri affini. Le date sono da vera e propria occupazione militare, da domani due maggio sino al 27, dalle ore 6 del mattino sino alle 16 del pomeriggio. La seconda ordinanza, la numero 70, sempre alla vigilia di Sant’Efisio, è anche più esplicita: «Il Comando Militare Esercito Sardegna - Poligono sperimentale e di Addestramento interforze di “Salto di Quirra” ha richiesto l’emissione di ordinanza di sgombero per esercitazioni a fuoco», ovvero si spara, non per finta. In questo caso la zona interdetta a mare è quella della costa antistante Capo S. Lorenzo. Sul versante Quirra l’imponenza della “guerra” sembra ancor più invasiva: si spareranno, nel vero senso della parola, bombe, missili e quant’altro dal 2 maggio sino al 31, dalle ore 7 alle ore 23.59. In questo poligono, come pubblicato dall’Unione Sarda nell’ultima inchiesta sulle basi militari nell’Isola, risulta posizionata anche una batteria di missili antiaerea. Una struttura che si scorge dalla Zona Torri, già teatro delle più devastanti distruzioni di materiale bellico. E sempre in quella direzione è stata realizzata una struttura per la produzione e gestione del carburante a propulsione rafforzata per i razzi. Un’area sensibile proprio perché funzionale al lancio di missili da Capo San Lorenzo, come è avvenuto nei mesi scorsi con il test di lancio a media gittata.

Assetto di guerra

Un vero e proprio assetto di guerra, che non ha precedenti, visto che si tratta di una decisione repentina, considerato che il Ministero della Difesa aveva autorizzato per il 6 e 7 maggio i “giochi” automobilistici elettrici a Capo Teulada. Di certo una mobilitazione militare così lunga, con fasce orarie così ampie, sino a mezzanotte, lasciano interdetti per il rischio che la Sardegna possa essere individuata come base della Nato e delle sue esercitazioni direttamente connesse alla guerra in Ucraina.

Fibrillazione giudiziaria

Su questo cambio repentino della programmazione militare non è da escludere che possa essere legato ad un appuntamento che lascia con il fiato sospeso i vertici militari italiani. Il 6 maggio, infatti, i massimi responsabili della Difesa saranno chiamati a rispondere di disastro ambientale proprio nel poligono di Capo Teulada. Per quelle stesse aree, infatti, dove si doveva svolgere il grande “circo” dell’automobilismo elettrico, la Procura di Cagliari ha messo sotto accusa i vertici militari accusati della distruzione di un habitat naturale tutelato da normative nazionali ed europee. L’udienza preliminare, fissata per venerdì prossimo al Tribunale di Cagliari, si terrà in contemporanea con le esercitazioni a fuoco nei poligoni sardi.

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