Settanta anni fa. Quella tragedia del 26 gennaio 1953 sui cieli di Sinnai ha fatto storia e cronaca, col ricordo che poi si è affievolito col passare del tempo. Un aereo della LAI, appena decollato da Elmas, precipitò nelle colline di Sinnai: non si salvò nessuno: 19 le vittime.

Quell'aereo aveva perso un’ala vicino alla pineta, precipitando poi poco dopo. Oggi ricorre il 70esimo anniversario. Tutto accadde tra le ore 11,47 ed 11,49: il velivolo si schiantò sulla macchia mediterranea provocando anche un vastissimo incendio. Dei 19 passeggeri restarono solo brandelli.

Impossibile anche il riconoscimento. Pochi attimi prima dello schianto - dicono le cronache dell'Unione sarda, scritte da Vittorino Fiori - il pilota Giacomo Solaini aveva contattato la torre di controllo di Elmas. Aveva deciso di riportare l’aereo subito in pista. Una comunicazione forse disperata. Il velivolo finì sulla macchia mediterranea pochi attimi dopo.

Persero la vita Cristoforo Murrocco di Roma, Angela Fossati di Modena, Aldo Costantini di Torino, Antonio Manunza. E ancora Marco Baroni di Lodi, Renato Gianni, Alfonso Mauro di Roma (figlio dell'allora prefetto di Cagliari), Ernesto Scola di Milano, Luigi Lotto di Lanusei, Maria Tesori di Frosinone, le sorelle Cecilia ed Annamaria Coen di Napoli, Carlo Dragoni di Roma, Cristoforo Magnasco, romano. Morì anche Ermanno Silvano, arbitro torinese che il giorno prima aveva diretto la gara di Serie B fra il Cagliari e il Fanfulla. La squadra continentale era partita con un altro volo.

Morì anche l’equipaggio; il comandante Giacomo Solaini, il secondo pilota Carlo Schimdt, il marconista Emerico Rosselli e la hostess Lina Lustrati.

La rimozione dei resti umani andò avanti per diversi giorni. Furono trasferiti in cimitero. I pochi resti del velivolo furono portati in paese anche con alcuni carri trainati da buoi. Era la mattina del 26 gennaio 1953. Fu anche recuperato il fischietto dell'arbitro Silvano. Un ciabattino che si occupava anche di calcio, Antonino Palmas, contattò la famiglia a Torino e fondò con alcuni amici e ragazzi una squadra giovanile in suo onore, la Pro Silvano che per anni ha segnato la storia calcistica di Sinnai. Negli anni successivi era stato eretto anche un cippo con benedizione e messa alla presenza degli amministratori di allora. C'è ancora chi, ogni tanto, soprattutto in bici, ci arriva e si ferma. Per il resto solo pallidi ricordi di una storia che appare sempre più lontana.

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