Pastore, ciclista, mitico campione sardo su strada e su pista, poeta, scrittore e anche attore.

A 82 anni ama leggere tanto. Tutti giorni è in edicola e acquista "L'Unione Sarda".

Non manca mai all'appuntamento con il suo giornale. Come ha fatto anche questa mattina.

"Non rinuncio al quotidiano neppure ora che siamo in tempo di Coronavirus. Mi copro bene, mi metto la mascherina e dall'edicola torno subito a casa per le letture quotidiane. Non mi fermo più in strada come ho sempre fatto. Subito a casa. Rispetto le disposizioni vigenti, per il bene mio e per gli altri". Un personaggio Cosimo Lai da giovane e anche ora. Barba bianca e lunghissima, da giovane è stato un grande campione di ciclismo. Alternava la sua attività di pastore con la bicicletta. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ha vinto tanto, guadagnandosi grandi titoli anche sull'Informatore del lunedì, il settimanale sportivo de "L'Unione Sarda".

Tutto gamba, straordinaria forza fisica, nel 1961 diventò campione sardo di ciclismo su strada stracciando i suoi avversari, dopo un viaggio da Sinnai in bici per raggiungere la partenza ad Ozieri. Erano i tempi di grandi campioni isolani come Cherchi, Fontana, Marica, Garau, Murgia, Aru, Ulleri, Marini, Desogus, Manca. E di campionissimi professionisti come di Gastone Nencini, Ercole Baldini, Charly Gaul, Aldo Moser tra i professionisti.

Poi tanta altra gloria in pista e ancora su strada."Mi sono preso belle soddisfazioni con il ciclismo, come poeta improvvisatore, come scrittore e come attore. Gli anni passano, i ricordi restano, pensando anche al futuro. "Stiamo vivendo ora un periodo buio. Le strade deserte, non posso vedere neppure gli amici. Leggo i miei due giornali. L'augurio è che si torni presto alla normalità".
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