Avrebbe dovuto leggere le preghiere durante la messa, ma un ragazzino di dodici anni - forse colto dall'emozione - avrebbe avuto un attacco di ridarella. Un episodio che avrebbe provocato il rimprovero del parroco di San Giorgio, don Onofrio Serra, e la richiesta del sacerdote al bambino, in lacrime, di scusarsi davanti all'assemblea e a Gesù.

LA POLEMICA - Tra i parrocchiani che domenica alle 9 hanno presenziato alla celebrazione delle Palme a Sestu c'è chi giura che don Onofrio abbia addirittura negato l'eucarestia al ragazzino. Altri difendono il parroco e il suo ruolo di educatore. Da ieri pomeriggio, su Facebook e in città, la polemica è divampata con sostenitori dell'una e dell'altra fazione. "Forse ha sbagliato leggendo", racconta Paola Peddio, "e si è messo a ridere dall'altare, così un altro bambino ha preso il suo posto. Sta di fatto che alla fine abbiamo visto che succedeva qualcosa e che il bambino piangeva. Chi era più vicino ha detto che don Serra gli ha rifiutato l'eucarestia e l'ha spaventato". La catechista, Alessandra Muscas, avrebbe cercato di rasserenare gli animi, ma tanti parrocchiani hanno giudicato eccessivi i toni e il rimprovero del parroco nei confronti del dodicenne. Poi sui social è così divampata la bagarre.

LA VERSIONE DEL PARROCO - "Non ho negato la comunione, è stato un normalissimo rimprovero", ha detto ieri pomeriggio don Onofrio, "avevamo proclamato la lettura della passione del Signore, rinnovando la professione di fede e si era appena cominciato a proporre le intenzioni della preghiera dei fedeli. Ha iniziato la catechista, accompagnata da due ragazzi: il primo è salito all'ambone che stava già ridendo. Appena iniziato, ha ridacchiato, contagiando l'ilarità agli altri alunni del catechismo. Poi è sceso ed è risalito, sempre ridendo sino a che la catechista l'ha sostituito". E sulla comunione? "Al momento dell'eucarestia il ragazzino si è messo in prima fila", prosegue il prete, "gli ho detto di aspettare e di rimettersi in fondo, così che riflettesse. Ma poi non si è presentato". In seguito, continua il parroco, "gli ho chiesto di scusarsi con l'assemblea e spiegare perché ridere in un momento così profondo. È un ragazzino, non un bambino, ma ha rifiutato di chiarire e si è messo a piangere".

LA FAMIGLIA - "Non abbiamo ancora avuto modo di chiarire con don Onofrio e con gli altri celebranti presenti", ha detto il padre del dodicenne. "Ho già perdonato per il gesto subito da mio figlio. Ovviamente, per quanto ci riguarda, chiederemo che il bambino venga trasferito in un'altra parrocchia".

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