La sede simbolo della campagna contro il Tyrrhenian link sarà ricostruita. Sa Barracca de Su Pardu, a Selargius, oggi sarà rimessa in piedi dopo che era stata distrutta da un incendio. Sul movente sono in corso indagini, ma è facile immaginare che gli autori non siano d’accordo con la battaglia contro il maxi-cavo.

La ricostruzione

Chi invece il Tyrrhenian link non lo vuole a prescindere è pronto alla ricostruzione. Gli attivisti si rivedono oggi nella campagna di Su Pardu per iniziare l’intervento. Già ieri sera si stavano adoperando a portare nella campagna tutti gli arnesi e i materiali. 

L’incontro

A Selargius sono attesi esponenti dei comitati da tutta l’Isola e, in ogni caso, esponenti della Rete Pratobello e del Presidio del popolo sardo, i gruppi che da sempre si battono contro la speculazione energetica. «I simboli sono sacri e vanno tutelati», dice Davide Meloni, del comitato di Uta. «Ricostruirli vuol dire ripartire, dando nuova linfa alle idee e spirito alla battaglia». 

La battaglia

In tutta l’Isola associazioni e comitati stanno riorganizzando la mobilitazione, facendo il punto della situazione alla luce delle imminenti scadenze. La prima è quella legata ai sessanta giorni di cui dispone il Governo per impugnare la legge sulle aree idonee approvata il 5 dicembre dal Consiglio regionale. In tal senso la scadenza è già fissata al 5 febbraio del 2025. Sarà quella la chiave di volta dell’intera partita politico legislativa sulla gestione della vicenda legata all’invasione eolica e fotovoltaica della Sardegna.

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