A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, in quell’asilo sono cresciute intere generazioni di sarrochesi, poi la struttura è stata chiusa e le suore che la gestivano hanno lasciato al paese: dopo la donazione al Comune da parte della Congregazione delle Ancelle della Sacra Famiglia, l’edificio di via Roma tornerà ad accogliere i bambini. Durante l’ultimo Consiglio comunale è stata formalizzata l’acquisizione dell’immobile che sino a pochi anni fa ospitava la scuola dell’infanzia paritaria del paese “Cuore immacolato di Maria”. La donazione, avvenuta dopo le interlocuzioni avviate dal sindaco Angelo Dessì con le religiose, apre le porte all’antico utilizzo dell’immobile: “Vogliamo riportare l’asilo nido nel centro storico, non solo per poter accogliere un numero d bambini superiore a quello attuale, ma anche per ridare vita al cuore di Sarroch, per farlo siamo pronti a risolvere il problema dei parcheggi in quella zona. Con la donazione da parte delle suore, superiamo alcuni problemi di carattere tecnico, visto che la proprietà era condivisa tra il Comune e l’ordine religioso delle Ancelle della Sacra Famiglia. Per la nostra comunità avere a disposizione uno spazio simile è molto importante: ringraziamo suor Sara, che si è spesa affinché questo bene venisse consegnato ai sarrochesi”.

Dai banchi della minoranza, Massimiliano Salis, capogruppo di Sarroch al centro Progressisti, è soddisfatto dell’acquisizione dell’ex asilo: “Credo sia importante che questo bene, che ha avuto molta importanza nella storia recente del nostro paese, diventi proprietà del Comune. Tuttavia, non sono convinto che utilizzarlo per l’asilo sia la scelta giusta, magari potrebbe diventare un presidio culturale o per dare vita ad altri progetti di carattere sociale: il problema, inoltre, è che nel centro storico non ci sono sufficienti parcheggi per ospitare il via vai di macchine dei genitori”.

Mirko Spiga, capogruppo di Noi per Sarroch, si sofferma sul patrimonio immobiliare del Comune, che ora annovera anche l’ex asilo: “Quello che manca è un piano di valorizzazione, dallo scorso anno il locale del Parco Sa Punta, e da due anni quello del Parco pubblico sono inutilizzati, a oggi non è stata indetta alcuna manifestazione di interesse per darli in gestione, un vero peccato anche perché l’inutilizzo ne accelera il declino e incoraggia gli atti vandalici. Stesso discorso per la Villa Siotto, edificio simbolo di Sarroch al quale questa amministrazione non ha ancora saputo dare dignità: non basta organizzare appuntamenti ed eventi a spot, o metterla a disposizione dei privati per feste e cerimonie, occorre un progetto che permetta a questi spazi di vivere tutto l’anno”.

© Riproduzione riservata