Era ormai un punto di riferimento per le giovani madri che, come lei, affrontano la lotta quotidiana contro il cancro. Sara Mandas, 30 anni, asseminese emigrata a Conegliano Veneto (Treviso), non ce l'ha fatta: è morta sabato, lasciando due figli e il compagno, Giuseppe.

La notizia della morte sta facendo il giro d'Italia: dopo la scoperta di una violenta forma di tumore al fegato, un anno fa, la madre coraggio era diventata nota alle cronache per il diario su Facebook in cui raccontava la sua battaglia.

Stamattina i funerali in Veneto, ai quali erano presenti i genitori, Raffaele e Marinella, e le sorelle, Alice e Manuela. Domani le esequie saranno celebrate alle 15.30 ad Assemini nella chiesa di San Pietro.

I post di Sara Mandas erano messaggi di speranza, racconti quotidiani di una lotta per la vita che non ha mai messo in secondo piano i doveri nei confronti dei figli: "Loro - si legge tra i tanti messaggi - riescono ad affrontare tutto, siamo noi grandi che ci poniamo tanti problemi, loro in tutto questo tempo non hanno mai smesso di fare i bambini. Noi mamme a volte cadiamo, ma appena troviamo qualcosa per tirarci su lo facciamo perché abbiamo figli da rincorrere".

E ancora: "Sono stati bravi, hanno rispettato i miei tempi e le persone che giravano intorno a me, familiari, dottori e infermieri. Sono stati bravi a volermi tenere compagnia nei primi mesi, mentre dormivo si mettevano vicino e si addormentavano, sono stati bravi a mangiare con me quando bloccata dai dolori non mi volevo alzare da terra, loro hanno preso il loro piatto e si sono seduti a fianco, sono stati bravi a capire che forse in quei mesi era meglio che loro mi facessero partecipe della loro vita e non a dovermi interessare, mi ricordavano di prendere le medicine mi portavano l'acqua mi riscaldavano, facevano la gara per farmi mangiare di più, e io piano pianino mi sono rimessa in piedi. Già dopo 4 mesi stavo decisamente meglio e ho potuto ricominciare a fare la mamma e a seguire la terapia fino a fine agosto".

Le condizioni della donna sono poi peggiorate, ma non hanno scalfito il suo ottimismo: "Mia madre dice che a pagare e a morire c'è sempre tempo. Tengo duro: mi sa che dovrete sopportarmi ancora per molto tempo".
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