A febbraio gli investigatori si erano presentati nella sua ditta, poi passata alla figlia, per una serie di perquisizioni sospettando che Davide Rubino - ex titolare della Nuova Rubino con sede a Elmas - fosse il responsabile di una serie di atti intimidatori e attentati ad altre aziende per avere via libera su una serie di appalti.

Oggi pomeriggio gli uomini del Nucleo investigativo regionale della Forestale hanno eseguito un decreto di fermo, a firma del pm Andrea Vacca, arrestando Rubino: l'imprenditore, è il sospetto degli inquirenti, stava organizzando la fuga in Thailandia.

La svolta su una serie di roghi in diverse ditte del Cagliaritano e del Medio Campidano (soprattutto aziende con grossi macchinari industriali per sollevare pareti prefabbricate e per la costruzione di capannoni, pale eoliche e pannelli fotovoltaici) era arrivata un mese fa con le perquisizioni.

Cinque le persone iscritte sul registro degli indagati. Una sola, Rubino appunto, era stata controllata a fondo. "Sono del tutto estraneo", aveva detto l'indagato difeso dagli avvocati Rita Dedola e Cristina Culeddu.

Sei i roghi al centro dell'inchiesta: a Sestu, Macchiareddu, due ad Assemini (ai danni di un altro Rubino, cugino di Davide), Nuraminis e Senorbì.

Matteo Vercelli

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