Carlo Monni non amava festeggiare il suo compleanno. Quest'anno, però, per i suoi 81 anni aveva deciso di fare uno strappo alla regola e portare parenti stretti e amici al ristorante. Quella cena, avvenuta lo scorso 20 marzo - ultimo giorno in cui la Sardegna godeva del privilegio di essere l'unica regione in zona bianca - gli è stata fatale.

Contagio a ristorante

L'imprenditore di Pula, morto martedì sera in un letto dell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari, dove era ricoverato da una settimana, sarebbe stato contagiato dal Covid-19 proprio a causa di quella festa di compleanno alla quale avrebbero partecipato una quindicina di persone tra amici e parenti. La cena era stata organizzata in un ristorante di Capoterra. Carlo Monni ha cominciato a stare male pochi giorni dopo: tosse e febbre hanno fatto scattare subito l'allarme. La dose del vaccino che aveva ricevuto pochi giorni prima della cena del suo compleanno, e il fatto che in quel momento la Sardegna fosse considerata in tutta Italia un'isola felice per il limitato numero di contagi giornalieri, hanno convinto Monni a organizzare quella cena, alla quale hanno partecipato anche il figlio, la nuora e gli amici.

Il contagio

Difficile stabilire chi abbia portato il virus nella sala del ristorante, dove oltre alla comitiva riunita per festeggiare Carlo Monni c'erano diversi altri clienti, l'unica cosa certa è che il bilancio di quella serata è stato tremendo: accertati tutti i casi, e riscostruiti i tracciamenti, a pochi giorni da quella serata l'Ats ha stabilito che le persone contagiate dal virus sono state addirittura 43. Numeri impietosi, che hanno trasformato il locale in un vero e proprio focolaio. Il contagio ha provocato la morte di una persona, e ne ha mandato in ospedale tante altre. C'è stato anche un ricovero in Rianimazione.

La famiglia

Con il passare dei giorni migliorano le condizioni dei contagiati. Sta meglio anche Paolo Monni, il figlio dell'imprenditore. Rassicura sulle sue condizioni di salute, ma non intende rilasciare dichiarazioni. «Nessuno commento. Non è il caso», taglia corto. Il padre Carlo era il presidente della Cosacet, la società che da mezzo secolo si occupa di impiantistica industriale e di domotica che dà lavoro a 250 dipendenti. In passato l'imprenditore era stato anche un dirigente di spicco del Psd'Az, entrando a far parte del direttivo del partito ai tempi in cui Mario Melis ricopriva il ruolo di presidente della Regione.

Nella morsa del virus

La costa sud-occidentale dell'Isola ha dovuto fare i conti con le misure restrittive imposte dalla zona rossa prima ancora degli altri Comuni sardi: il primo paese a finire in lockdown nelle scorse settimane è stato Sarroch, seguito a ruota da Villa San Pietro Pula e infine Capoterra. Nei quattro paesi i sindaci hanno firmato anche l'ordinanza per la chiusura delle scuole e imposto ulteriori misure restrittive per arginare il contagio. Il numero dei casi positivi è aumentato rapidamente e i primi cittadini - Carla Medau (Pula), Salvatore Mattana (Sarroch), Marina Madeddu (Villa San Pietro) e Francesco Dessì (Capoterra) - hanno lanciato continui appelli invitando tutti al rispetto delle regole.

Ivan Murgana

Francesco Pintore

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