Il biglietto da visita è uno stormo di cornacchie che fa la spola tra le cime degli alberi e lo sterrato. Planano sullo stradello arroventato dal sole per banchettare.

Il pranzo è lì, a portata di becco. Ossa di altri animali con resti di carne da spolpare, residui di un'attività di macellazione abusiva che ha trasformato le campagne di Baulana, mezzo chilometro dal lago del Simbirizzi, territorio di Quartucciu, in una discarica maleodorante e illegale.

Decine e decine di femori, tibie, mandibole, costole abbandonate lungo il sentiero che lo stradario vuole Provinciale 94 ma che di fatto è terra di nessuno. Oggi più di ieri, stando almeno al rimpallo di competenze per gestirla e tenerla in ordine.

Una lunga curva di polvere e buche che nasce sulla vecchia Orientale, costeggia il bacino artificiale per poi rientrare sulla nuova statale 554 e correre oltre verso est.

LA RABBIA - Una maledizione per chi da queste parti ha investito pensando al turismo ma anche alle potenzialità di una zona affacciata sul lago.

Antonio Serusi ha trasformato la vecchia, piccola azienda, nell'Agriturismo Simbirizzi, una macchia verde nel mezzo di campi aridi e in questo periodo ricoperti di erba secca. A gestirlo sono oggi i figli Tonio, Marcella, Daniela. Furenti per quel tappeto di ossa e puzza scaraventato da balordi a poca distanza dall'ingresso del loro paradiso.

"Non è la prima volta, solo che ora nessuno viene a pulire", dice Daniela Seruis. "Abbiamo chiamato il Comune. Nulla, non è di sua competenza. I vigili urbani: nulla ancora. La Provincia: ancora meno. E i nostri ospiti devono fare la gimkana tra le carcasse che le cornacchie hanno preso dalle cunette-discarica per spargerle sulla strada", spiegano Antonio Seruis e suo figlio Tonio.

"Il rischio è che se noi puliamo magari ci becchiamo una denuncia. Esattamente come accadrebbe se con la nostra ruspa ci mettessimo a spianare la strada piena di buche che i nostri ospiti devono percorrere per raggiungere l'agriturismo. Le risparmio le legittime lamentele che in questi giorni sono aumentate per lo sconcio dei resti di macellazione", dicono i titolari.

È stata una famiglia di belgi a chiedere il perché di quella discarica sulla strada dove tra un frigorifero, plastica e vetro e immancabili calcinacci fanno bella mostra ossa e carni putrescenti.

LA CARCASSA - Non bastassero i resti di maiali e bovini, poi. Sul bordo strada è comparsa anche l'enorme testa di un tonno. Il cranio e la coda che anche in questo caso i corvidi stanno scarnificando a dovere.

Andrea Piras
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