Non è vero che le pale eoliche non si vedranno dalla costa: saranno ben visibili all’orizzonte. E saranno collegate a terra con un cavo che approderà sulla spiaggia di Tuerredda: un pezzo di paradiso che diventerà servitù per “cavidotti subacquei Hvac a 380 kV”. Ma no, non disturberanno le esercitazioni militari, né in mare né in aria. 

Le pale in mezzo al mare
Le pale in mezzo al mare
Le pale in mezzo al mare

Eccoli alcuni dettagli del progetto “Sardinia South 2” per la realizzazione di un grande parco eolico offshore nelle acque davanti a Capo Spartivento e Capo Malfatano, presentato dalla Avenhexicon Srl, definita una “joint venture paritetica tra la società di sviluppo di impianti rinnovabili Avapa Energyu Srl,  con sede in Italia, e la società svedese Hexicon A.B”. 

Sono contenuti in centinaia di pagine depositate al ministero dell’Ambiente, che deve decidere se dare il via libera alla costruzione di 30 pale a «una distanza minima dalla costa sarda di 30 km (pari a oltre 16 miglia nautiche)» in un parco che «ha un’estensione prevista di 169 chilometri quadrati». Ossia 16.900 ettari. Per capire: 24.853 capi da calcio del Cagliari alla Unipol Domus. 

«Esso», prosegue la relazione generale, «è composto da 15 strutture di fondazione galleggianti a forma triangolare ancorate al fondale, dotate ciascuna di 2 aerogeneratori, ciascuno con potenza nominale di 25 MW, per un numero totale di aerogeneratori pari a 30 e una potenza totale dell'impianto di 750 MW».

L'area di passaggio del cavo sulla spiaggia di Tuerredda
L'area di passaggio del cavo sulla spiaggia di Tuerredda
L'area di passaggio del cavo sulla spiaggia di Tuerredda

Il trasporto dell’energia prodotta «avverrà tramite una terna di cavidotti subacquei Hvac a 380 kV per una lunghezza di 47 km fino al litorale della spiaggia di  Tuerredda, e successivamente, attraverso una terna di cavidotti terrestri, che percorreranno la rete stradale esistente fino alla stazione di Perdaxius per una lunghezza di 58 km». Scritto nero su bianco, con tanto di foto che simula il passaggio del cavo sulla sabbia bianca della perla del sud ovest della Sardegna. 

La pale visibili, anche da Cala Cipolla
La pale visibili, anche da Cala Cipolla
La pale visibili, anche da Cala Cipolla

E quelle torri eoliche saranno invisibili da terra, come spesso si sente dire? La risposta è no e si evince ancora dalle carte. «La localizzazione del progetto ha tenuto conto del grado di visibilità dello stesso dalle coste e dai promontori presenti», si legge, «a conferma della scelta effettuata sul sito di progetto, ubicato in acque molto distanti dalla costa e, pertanto, non interferenti con le attività antropiche ordinarie (turismo, pesca ed attività connesse), si è verificato che, per effetto della curvatura terrestre, gli aerogeneratori si vengono a trovare ad una distanza tale da non poter essere chiaramente distinti». Ma poi ci sono le fotosimulazioni: e le pale si vedono a occhio nudo anche dalla spiaggia di Cala Cipolla. Non è necessario scalare alcun promontorio per distinguerle all’orizzonte. 

Il parco eolico fuori dalle aree interdette per le esercitazioni
Il parco eolico fuori dalle aree interdette per le esercitazioni
Il parco eolico fuori dalle aree interdette per le esercitazioni

C’è anche una buona notizia. Ma per il ministero della Difesa: «Per quanto riguarda l’area di interesse non risultano particolari restrizioni per le esercitazioni navali militari e zone dello spazio aereo. Pertanto», è la conclusione,  «l’installazione del campo eolico risulta essere compatibile con le disposizioni delle Autorità militari e civili aeronautiche». Quindi: quelle pale eoliche potrebbero essere una sfida al paesaggio ma non disturberanno le esercitazioni militari. 

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