Nessun morto e pochi incidenti, in quel tratto, negli ultimi anni: il Prefetto di Cagliari dice no all'autovelox fisso sulla statale 131 chiesto dal Comune di Nuraminis, per garantire la sicurezza in prossimità degli incroci a raso di Nuraminis e della frazione Villagreca.

La parola fine al procedimento avviato due anni fa con la richiesta della sindaca Mariassunta Pisano per l'installazione dell'autovelox è stata scritta qualche giorno fa a Cagliari: durante il vertice a quattro tra Prefetto, Anas, Polizia Stradale e sindaci, chiamato all'esame delle istanze di posizionamento autovelox.

La volontà dell'Amministrazione di Nuraminis di posizionare l'occhio elettronico nel tratto della Carlo Felice compreso tra i chilometri 24,700 e 30,100, caratterizzato da due incroci a raso (per l'ingresso e l'uscita a Nuraminis e la frazione) fra i più pericolosi dell'intera statale, si è infranta sul muro della mera statistica.

"Ci siamo mossi per provare a dare più sicurezza a quel tratto di strada pericolosissimo ma abbiamo avuto risposte negative: evidentemente si aspetta il morto", commenta laconica il sindaco di Nuraminis Mariassunta Pisano. Insomma: il proposito della Giunta nuraminese, così come era stato nel 2009 per Monastir, di posizionare l'autovelox sulla Carlo Felice per scoraggiare il superamento dei limiti di velocità (50 chilometri orari all'altezza di Villagreca) è svanito.

Quei due incroci a raso sono un'autentica roulette russa (il primo, al chilometro 28, è l'innesto obbligato alla 131 per centinaia di camion provenienti dallo stabilimento dell'Italcementi) ma questo non basta per giustificare l'installazione dell'autovelox.

"Il requisito è l'incidentalità e la mortalità", constata la sindaca di Nuraminis, che ricorda ancora il groviglio di lamiera (ben sei vetture coinvolte) nell'incidente avvenuto la sera tardi del 29 gennaio 2015, causato da un'invasione di corsia e dall'alta velocità nell'incrocio a raso del chilometro 28, che per miracolo non si trasformò in tragedia.

Ignazio Pillosu
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