Avrebbe compiuto 94 tra pochi giorni, ma Antonio Puddu, storico costruttore edile quartuccese, da anni residente a Cagliari, è morto oggi nella sua casa di via Garavetti circondato dall’affetto dei suoi tre figli e degli amati nipoti. Domani tornerà nella sua Quartucciu: i funerali sono alle 15.30 nella chiesa di San Giorgio, e “signor Tonino”, così tutti lo chiamavano, attraverserà per l’ultima volta piazza Parrocchia, che insieme alla moglie Maria Murru aveva voluto donare alla comunità sia per un legame d’affetto sia perché la struttura della sua impresa è costituita per metà da dipendenti e collaboratori di Quartucciu.

Fondatore del “Gruppo Puddu”, dagli anni Cinquanta ha dato un grosso contributo nel ridisegnare Cagliari attraverso numerosi progetti, ancora oggi modelli di qualità per le imprese più giovani, diventando un esempio nel mondo delle costruzioni su tutto il territorio regionale. Non a caso ha firmato alcuni degli edifici simbolo dell’Isola sia nel pubblico che nel privato. Tra gli altri c’è il palazzo del Consiglio regionale in via Roma.

Alla fine degli anni Settanta ha realizzato innumerevoli opere pubbliche di edilizia sociale nel quartiere di Sant’Elia e diverse scuole cittadine. Ma anche la direzione generale della Asl di Cagliari, diversi stabilimenti industriali, l’Istituto Tecnico Commerciale di Quartu, ha ampliato e ristrutturato la Facoltà Teologica Pontificia della Sardegna e numerosi complessi residenziali in via Koch, a Su Planu, a Is Corrias, in viale Poetto e a Genneruxi. Tra le più iconiche realizzazioni degli ultimi tempi la conversione dell’ex fabbricato Enel in viale Diaz e il restauro e la trasformazione in hotel di palazzo Tirso. 

Per le doti umane e per la capacità imprenditoriale Tonino Puddu lascia un vuoto incolmabile nell’economia della Sardegna.

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