È originario di Villasalto, a Sinnai è arrivato trent’anni fa. Il volontariato è stato sempre la sua passione. Nel 2009 si è ritrovato a L’Aquila per il terremoto. Allora era socio (come oggi) del Masise.

«La missione in Abruzzo con i volontari sardi - dice Michele Ledda, 73 anni - mi consentì di operare assieme a Giovanni Demarcus, di Perfugas, presidente dell’Avis Sardegna: così nacque in me l’idea di creare l’Avis Sinnai. Volevo fare qualcosa er gli altri. In paese c’erano già da allora, diversi donatori di sangue che facevano capo alla Misericordia. Undici anni fa la prima sede dell’associazione in via San Nicolò. Lo scorso anno abbiamo festeggiato i dieci anni di vita, realizzando una stele all’ingresso dell'abitato raffigurante una goccia di sangue».

Michele Ledda si commuove, la strada è stata lunga, i donatori sono diventati 500. «Oggi la nostra Avis abbraccia anche soci e donatori di Settimo San Pietro, Maracalagonis, Burcei e Villasimius. Abbiamo iniziato con la raccolta e la donazione al Centro dell’ospedale di 200 sacche di sangue all’anno. Oggi sono 450. Le donne fanno due donazioni all’anno. I maschi, tre o quattro volte. Si smette ai 65 anni. Come nel mio caso. Oltre quell’età non si può donare. A Sinnai e Settimo, la raccolta del sangue viene organizzata due o tre volte all’anno. A Burcei, Maracalagonis e Villasimius, due volte».

Da tempo l’Avis Sinnai non ha una sua sede. Gli uffici sono a casa del presidente. «In passato siamo stati ospiti della casa di Via San Nicolò e in una sede della zona industriale. Ora si parla di una futura sede delle associazioni locali i cui lavori sono appena iniziati. Con nuovi locali possiamo fare di più, organizzarci meglio».

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