Renderebbe difficile un intervento dal cielo in caso di incendi, e in quella zona il rischio è alto. Sfregerebbe il paesaggio caratterizzato dal bosco. Le strade da realizzare, o allargare, per trasportare i materiali sarebbero incompatibili con le caratteristiche del territorio. Non rispetta la normativa regionale sull’individuazione dei siti  per fonti di energie rinnovabili. 

In ritardo, ma sono arrivate le carte degli enti regionali che si oppongono alla realizzazione del gigantesco parco eolico che la società Ecowind 2 S.r.l (formata da Econergy Group ltd e Queequeg Enterprises ltd) vuole realizzare in località Bruncu de Lianu, in territorio di Maracalagonis: 14 torri alte 220 metri che, stando alle carte depositate dalla Srl proponente, sarebbero visibili da tutto il Golfo di Cagliari. Torri del vento sulle spiagge del Cagliaritano. 

La procedura con la richiesta di autorizzazione pende al ministero della Transizione ecologica. Il 4 aprile sono scaduti i termini per presentare osservazioni. Ma sono state accettate anche quelle tardive. E la Regione ha mosso tutti gli uffici interessati. 

La lista delle contestazioni è lunga, con molti dettagli tecnici. Tra i documenti  depositati dalla direzione generale del Corpo forestale si legge che  «la presenza di aerogeneratori di dimensioni cosi importanti, disposti lungo la linea di crinale, sia di impedimento e ostacolo all'azione dei mezzi aerei in funzione antincendio, con evidenti ritardi nell'azione di spegnimento delle fiamme e, pertanto, con aumento della superficie boscata potenzialmente distrutta dalle fiamme, con successiva accentuazione del rischio erosivo sul suolo a causa della perdita massiccia della copertura forestale». E quella zona, affermano dalla Forestale,  «presenta un indice di pericolosità e rischio incendi complessivamente alto». 

Dal servizio Pianificazione urbanistica dell’assessorato agli Enti locali, il direttore Alessandro Pusceddu scrive: l’intervento determina «un consistente impatto paesaggistico­ ambientale, sia sulle aree direttamente interessate dall'intervento (si rileva che si tratta di 14 piazzole ognuna avente una superficie pari a 1.500 metri quadri  in aree boscate e a macchia mediterranea), che nelle aree contermini». Inoltre «l'altezza totale di ogni aerogeneratore, pari a 220 metri, risulta visibile da gran parte della costa e dall'intero areale del complesso dei Sette Fratelli». Il progetto risulta anche «in contrasto con le disposizioni normative in materia in quanto insiste su aree dichiarate inidonee». 

Turbine e torri sarebbero gigantesche. Viene quindi sottolineato che «le caratteristiche morfologiche dell'area, unitamente alla necessita di garantire l'accesso ad imponenti mezzi meccanici per la realizzazione dei lavori, determina giocoforza una modifica significativa allo stato dei luoghi e alla viabilità, con l'allargamento delle sedi stradali esistenti, la realizzazione di nuovi tracciati, l'inserimento di slarghi e aree di manovra, l'esecuzione di movimenti di terra». 

La decisione è in campo al ministero, adesso. La Sardegna, attraverso i suoi tecnici, si è espressa: quel parco eolico sopra Baccu Mandara non deve essere autorizzato. 

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