Pale eoliche alte 220 metri. Quattordici in tutto: potrebbero essere installate a “Bruncu de Lianu”, in territorio di Maracalagonis. Sopra Baccu Mandara: stando alle fotosimulazioni si vedrebbero da quasi tutte le spiagge del versante orientale del Golfo degli Angeli, da Geremeas fino alla torre di Cala Giunco, a Villasimius.

A presentare la richiesta al ministero dell’Ambiente è stata la società Ecowind 2 Srl, con sede in via Manzoni a Milano. E a dire no, con forza, è la sindaca del paese, Francesca Fadda, che chiama alla mobilitazione il consiglio comunale e la popolazione: «Questa», dice, «non è una battaglia, ma una guerra  per la difesa del nostro territorio». 

Anche se la procedura davanti al ministero dell’Ambiente (ora della Transizione ecologica) è iniziata ad agosto dell’anno scorso, con la pubblicazione sulle piattaforme ufficiali, la prima cittadina ammette che fino a oggi la sua amministrazione non ne era a conoscenza. E il tempo stringe: le osservazioni possono essere presentate solo fino al 2 aprile. Domani. 

«Soltanto allo stato attuale, in fase di conferenza di servizi, siamo stati invitati ad esprimerci», spiega Fadda, «sicuramente esploderà la polemica, se la Regione esprimerà parere positivo nei confronti del progetto, perché né io né la mia amministrazione comunale resteremo a guardare decisioni prese da altri a casa nostra». 

«Siamo stati presi un po’ alla sprovvista», dice con chiarezza la sindaca, che però annuncia: «Ci opporremo e faremo un'analisi per coinvolgere tutto il consiglio comunale. L’auspicio è che la Regione possa rispondere con una serie di argomenti di contrasto  verso il progetto proposto.  E emetta un provvedimento negativo per il grosso e spaventoso danno ambientale». Si parla di «un mostruoso parco, che sarà rigettato da tutta la nostra comunità. L’interferenza delle pale, in quella parte incontaminata del nostro territorio, sarebbe una intrusione aliena impossibile da mitigare». 

Enrico Fresu 

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