Sono i giorni delle allerte meteo, fra paura e scrosci d'acqua anche nell'hinterland cagliaritano. Proprio nel Cagliaritano, 90 anni fa, a inizio novembre del 1931 ("S'annu de s'acqua meda), Maracalagonis finì sott'acqua dopo lo straripamento del rio Cortis e del rio Melixeddu. L'acqua arrivò su tutti i rioni. Numerose abitazioni costruite con mattoni di fango furono spazzate via. Diversi cittadini si misero in salvo trovando riparo nella chiesa parrocchiale dove, col pericolo che faceva sempre più paura, si misero anche a pregare, chiedendo la grazia al patrono Santo Stefano.

Ancora oggi si ricorda che il "miracolo" ci fu, col nubifragio che cessò. Da allora i maresi ringraziano Santo Stefano. Lo hanno fatto anche quest'anno proprio per i 90 anni di quei terribili momenti. Si dice che il temporale scoppiò all'improvviso e che i due fiumi del paese (Cortis e Melixeddu) riversarono sull'abitato un mare di acqua facendo danni enormi. La fiumana arrivò anche a su “bixinau de su perdonu”, saltando il ponte “de sa ixedda bèccia” e al rione di “perda lada”. Per fortuna non ci furono vittime. Dieci anni fa, nell'anniversario degli 80 anni dall'alluvione, uno scultore del posto ha realizzato la statua di Santo Stefano sistemata proprio sul Rio Cortis.

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