Procedono senza sosta i lavori per il recupero del nuraghe più importante di Mandas.

Il progetto approvato dalla Giunta comunale prevede una serie di interventi finalizzati al recupero e alla completa sistemazione dell’area archeologica in località Su Angiu, denominata anche Bangiu.

«Non solo siamo in presenza di un vero e proprio villaggio – dice il sindaco Umberto Oppus – individuato da prenuragici, costruito dai sardi dell’epoca nuragica e abitato poi anche da gente fenicia, nordafricana, dai Romani, Bizantini e dai Sardo-giudicali; ma la presenza a pochi metri di un vasto percorso viario fa pensare a un grande luogo di passaggio e quindi di confronto».

La campagna di studio condotta dal Comune di Mandas e dalla Soprintendenza archeologica ha come obiettivo la realizzazione di una serie di progetti di studio e valorizzazione dell’area considerata tra i siti nuragici più importanti della Trexenta.

Al suo interno sono già stati rinvenuti diversi reperti che attestano la presenza continuativa dell’uomo a partire dal periodo nuragico: il pezzo forte è la navicella votiva di bronzo custodita nel Museo Archeologico di Cagliari.

Moltissimi e tutti di prestigio sono anche gli oggetti e i reperti rinvenuti nelle recenti attività di scavo nel nuraghe esposti nel nuovo Museo di Mandas. 

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