«Quanto spendo di bolletta? 130 euro, per un mese e venti giorni». Ignazio Spiga è il proprietario della casa più scintillante della Sardegna per le feste di Natale: l’accensione di decine di migliaia di luci a led per le luminarie in via Margotti, a Senorbì, ormai è diventata un rito al quale assistono decine di curiosi. E tanti poi vanno in paese per ammirare lo spettacolo. 

“L’Enel ringrazia”, è spesso il commento ironico. In realtà, non tanto. Perché il costo dell’operazione è tutt’altro che alto. Spiga lavora nel settore dei pannelli fotovoltaici e dell’illuminazione pubblica. Tiene a precisare: «Non c’è alcun intento pubblicitario». E c’è da credergli: è schivo, prima di farsi convincere a parlare. 

«Lo faccio davvero per piacere», spiega l’imprenditore dalla sede della sua società, «è bello vedere i bambini felici quando la casa è illuminata. La teniamo accesa dal 25 novembre a dopo l’Epifania. E grazie a pannelli fotovoltaici e a lampadine a basso consumo la spesa è molto contenuta». 

Una lezione per molti Comuni che proprio in questo giorni stanno decidendo se e per quante ore accendere le luminarie: «Abbiamo appena addobbato la piazza di un centro vicino a Senorbì», aggiunge Spiga, «il costo per il  Municipio sarà di poco più di 50 euro. Con alcuni accorgimenti si può fare». 

La sua è proprio una vocazione. Negli anni scorsi, per tre festività natalizie aveva illuminato la basilica di Bonaria a Cagliari. «Tutto gratis, sentivo di doverlo fare». Un dono alla città. E quest’anno? «Chissà».  

Enrico Fresu

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