La scia di materiale inquinante era così ampia da essere visibile dal satellite. E, soprattutto, è stata rilasciata in uno specchio di mare dove quel tipo di operazioni è vietato. Per questo, e per altre irregolarità riscontrate a bordo, nei confronti della Odoardo Amoretti, nave cisterna da 15.000 tonnellate di stazza lorda battente bandiera italiana, all’arrivo a Sarroch è scattato il fermo e la formulazione dell’accusa di inquinamento colposo.

I fatti risalgono allo scorso 13 marzo. La Odoardo Amoretti, che porta il nome del fondatore della compagnia di armatori emiliani che la detiene, era in navigazione dalla Francia alla Sardegna. In serata alle autorità marittime francesi è arrivata la segnalazione da parte del sistema satellitare denominato Clean sea, utilizzato dall’Agenzia europea per la sicurezza della navigazione (Emsa) per il monitoraggio di fenomeni di inquinamento nelle acque di competenza.

La scia di inquinamento prodotta dalla nave Odoardo Amoretti
La scia di inquinamento prodotta dalla nave Odoardo Amoretti
La scia di inquinamento prodotta dalla nave Odoardo Amoretti

La nave cisterna ha ripreso la navigazione ieri, dopo che sono state risolte le criticità riscontrate a bordo: in mattinata è salpata con rotta verso Oristano.

Tutti i dettagli nell’articolo di Enrico Fresu su L’Unione Sarda, in edicola e nell’edizione digitale sull’app.

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