Un unico punto d’innesco sicuro, in un costone scosceso di una delle due colline che dominano Punta Molentis, scoperto dagli agenti del Nucleo investigativo del Corpo Forestale dopo l’indicazione di un gruppo di giovani e che, per primi, hanno dato l’allarme dopo aver visto il fumo. Non solo.

Mentre i soccorsi arrivavano, in due su uno scooter, sono anche andati per provare a spegnere quell’inizio di rogo, senza però riuscirci perché ormai il fuoco era indomabile.

Non erano ancora le 14 di domenica, pochi minuti dopo le colline attorno ad una delle spiagge più belle della costa meridionale sarda, a Villasimius, si sono trasformate in un inferno di fumo e fuoco. Nessuno è rimasto ferito solo grazie all’abilità dei soccorritori, che hanno messo in salvo 200 bagnanti via mare, ma i danni ambientali ed economici (un chiosco e decine di automobili distrutte) sono ingenti.

Ieri il sopralluogo degli inquirenti, guidati dal procuratore capo di Cagliari Rodolfo Sabelli e dal pm Andrea Vacca, titolare dell’indagine. 

Il punto sulle indagini sul rogo di Punta Molentis nell’articolo di Francesco Pinna su L’Unione Sarda in edicola e nell’edizione digitale

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