Per uno che ce l'ha fatta, ce ne sono centinaia che nemmeno ci provano.

L'invito a non mollare ai giovani che vogliono tentare la carriera negli alberghi e nei ristoranti arriva da Raffaele Porceddu, balzato agli onori delle cronache per una serie di successi professionali conquistati lontano da Senorbì, suo paese d'origine.

Il curriculum è di quelli da far invidia: maître (responsabile di sala) e sommelier in Val d'Orcia, vice delegato per la provincia di Siena dell'associazione italiana maître d'hotel, finalista al concorso miglior sommelier d'Italia.

Si è meritato il titolo di sommelier dei vip perché spesso serve da bere alle star del cinema e della televisione.

"Ristoratori, albergatori e semplici clienti lamentano la mancanza di giovani con il desiderio e l'orgoglio della professione di sala", dice Porceddu, che di esperienze in giro per l'Europa ne ha fatte tante. Bisognerebbe investire nel settore del turismo.

"In Sardegna potremmo essere il fiore all'occhiello, la formazione del personale dovrebbe essere una priorità del datore di lavoro - continua il maître originario della Trexenta - io stesso ricevo un curriculum al giorno da aspiranti cuochi, ma solo uno al mese da chi sceglie di lavorare in sala".

Anche negli istituti alberghieri gli studenti sognano di diventare chef e trascurano altre ipotesi di carriera. "Eppure il personale di sala è il portabandiera della cucina - spiega Porceddu - è colui che comunica con il cliente e se ne prende cura".
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