La Regione compra terreni già suoi.

Spende sette milioni di euro per acquistare pezzi di costa - meglio: angoli di paradiso sul mare - a Castiadas, Muravera, Buggerru, Iglesias, Arborea e Alghero.

"L'obiettivo primario dell'operazione è la tutela da possibili speculazioni, unita alla futura valorizzazione", assicura l'assessore al Bilancio Raffaele Paci.

Ma c'è un altro scopo, che spiega il paradosso e ha a che fare con il vile denaro: quelle aree fanno parte del patrimonio immobiliare della disastrata Società Bonifiche Sarde.

Sommersa dai debiti, la società per azioni è finita in liquidazione. L'uno per cento delle quote è della 3A di Arborea: poca roba, quindi.

Tutto il resto delle azioni è in mano a Laore - Agenzia regionale per i progetti in agricoltura - che le ha cedute in usufrutto alla Sfirs, la società finanziaria della Regione.

E sarà proprio la Sfirs ad anticipare i soldi per l'acquisto, per conto dell'assessorato agli Enti locali, che affiderà i terreni alla Conservatoria delle coste. Che, però, è un'agenzia che agonizza verso la soppressione: la prossima settimana scadrà l'ennesima proroga dell'incarico del commissario.
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