Una foresta millenaria da salvare. È quella di Tuviois, completamente ricadente nel territorio di Sinnai, ritenuta una delle più importanti foreste vetuste del Mediterraneo. Comprende circa 200 ettari di territorio, dove si trovano lecci, sughere, olivastri vecchissimi e si vedono chiaramente i segni che ne determinano la vetustà. Ma la particolarità del sito, a detta degli studiosi, è la presenza della fillirea, che pare sia una cosa abbastanza rara data la loro età e il numero di esemplari esistenti.

Si è mosso il sindaco di Sinnai Tarcisio Anedda con una sua proposta: diamo ai proprietari dei terreni comunali in cambio e mettiamo Tuviois nelle mani di Forestas. Il presidente della cussorgia Nuccio Cocco dice che l'associazione è pronta a trattare e che il suo obiettivo è uno solo: salvare la foresta che rischia di scomparire. Si è già attivato anche il Club Alpino Italiano che ha nelle sue prerogative, oltre che insegnare la frequentazione della montagna in maniera assolutamente sostenibile, la salvaguardia di questi monumenti naturali. Abbiamo sentito Giorgio Argiolas del Club alpino: “In una delle varie visite abbiamo iniziato a notare che la ricrescita sottoboschiva era in sofferenza, pochi germogli giovani mancanti, la terra che scivolava via scoprendo le radici, indebolendo gli alberi e rendendoli facilmente vulnerabili alle raffiche di vento che sovente in questa zona si manifestano”. 

Michele Puxeddu, studioso e appassionato delle Foreste vetuste, allora dirigente della Direzione Territoriale Forestas di Cagliari, fece un sopralluogo e ne verificò il pericolo; il suo responso era stato chiarissimo: se non si interviene, nel giro di una ventina d’anni questa Foresta è destinata a scomparire. Fu allora che il CAI si mosse parlando con i cussorgiali, con il Comune di Sinnai e organizzando delle riunioni, con la partecipazione anche di Forestas, per affrontare il problema.

Il punto comune?  “Consegnare Tuviois a Forestas perché se ne prenda cura”. Il sogno? “Puntare sul turismo montano attraverso una rete escursionistica con  sentieri segnati ed inseriti nella RES è la cosa migliore e logica da fare che permetterebbe a tutti di potersi recare a visitare la Foresta con pieno rispetto e sostenibilità. In questo contesto - dice ancora Giorgio Argiolas - sarebbe opportuno creare nelle vicinanze della foresta parcheggi e strutture ricettive, gestite magari dagli allevatori che oggi operano nel territorio, dando loro  la possibilità di un ritorno economico”.

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