C'è una foresta millenaria da salvare nelle montagne di Sinnai. È quella di "Tuviois" che rappresenta una preziosa e rara testimonianza delle foreste primordiali della Sardegna e delle isole del Mediterraneo. Un sito straordinario che si è conservato miracolosamente intatto fino ai giorni nostri. 

Un tempo Tuviois era impenetrabile, oggi sta soffrendo, rischia davvero grosso. Lo hanno sostenuto, in un dibattito a Sinnai, esponenti del Cai, di associazioni ambientalistiche, docenti universitari ed esperti di botanica. Un autentico Sos con interventi fra gli altri di Giorgio Argiolas, referente del Cai nazionale, che ha parlato di continue visite alla foresta, di sopralluoghi, di una situazione preoccupante e della necessità di studiare e proporre interventi immediati per salvare questo straordinario bene.

Ne ha parlato anche Nuccio Cocco, presidente della Cooperativa proprietaria della foresta, che si dice ugualmente preoccupato: “Tuviois è un bene di straordinario interesse, quasi unico nel bacino del Mediterraneo: il nostro scopo è uno solo, tenere in vita l'intera foresta”. Il sindaco di Sinnai, Tarcisio Anedda, è d'accordo e ha pronto un piano.

“La foresta millenaria di Tuviois, nel comune di Sinnai – dice il primo cittadino - rappresenta una preziosa e rara testimonianza delle foreste primordiali della Sardegna”.

Estesa poco meno di 200 ettari, custodisce esemplari vetusti di leccio, fillirea e olivastro, tutti di dimensioni imponenti, presentando uno scenario suggestivo e drammatico del ciclo naturale della vita di questi colossi vegetali.

Il bosco occupa una vasta e profonda depressione nel versante settentrionale del Monte Serpeddì, con una linea di cresta semicircolare ad ovest, avente una quota media di circa 750 mslm, e un fondo valle confluente sull’omonimo torrente a quota 450 mslm (con un andamento orografico che probabilmente ne determinò il toponimo: Tuvu = vuoto; ois = buoi). La linea di cresta è raggiungibile facilmente da Sinnai, percorrendo la strada storica per il Sarrabus e deviando per “Genna Funtana” presso la cima del monte Serpeddì, fino raggiungere il crinale di confine ovest della foresta a “Arcu su Predi”. Complessivamente questo percorso non supera i 20 chilometri.

Il sindaco Anedda aggiunge pure che “il fondo valle è invece raggiungibile, percorrendo una distanza quasi doppia, passando da Burcei e percorrendo i tracciati delle strade minerarie risalenti ai secoli passati”.

La presenza dell’argento nativo a Tuviois, riconducibile al filone argentifero del Sarrabus, ne determinò la frequentazione fin dall’antichità più remota.

Il comune di Sinnai detiene una piccola quota della cussorgia di Tuviois, dove insiste la foresta, la parte restante fu assegnata ad un gruppo di famiglie che nel tempo vi svolsero le loro attività di allevamento.

Il sindaco ricorda pure che “i proprietari privati, consapevoli del notevole valore naturalistico e storico del compendio, fin dalla retrocessione della cussorgia decisa dal Commissario agli Usi Civici per la Regione Sardegna si costituirono in cooperativa per l’uso compatibile del bene, tutelandolo nei suoi straordinari valori”. 

Alla valorizzazione della località, fin dagli anni ’90 del secolo scorso grazie alla collaborazione tra comune e Club Alpino Italiano, che portò al tracciamento del Sentiero Italia – Sentiero Europa del CAI per 50 Km nel territorio comunale, collegando anche Tuviois, concorre ora l’iniziativa della Cooperativa “Tuviois” che, consapevole del prevalente interesse generale di quest’ambito naturalistico, per lungimirante volontà dei suoi responsabili, è giunta a valutare positivamente la possibilità di  un subentro pubblico  nella gestione del bene.

“Iniziativa cui il Comune ha il dovere di aderire, accettando uno scambio con terre delle cussorge comunali, per proporre poi l’affidamento della foresta Tuviois a Forestas, la cui missione è in grado di garantire le migliori soluzioni per la gestione del bene”. Una proposta che sembra piacere a tutti. Nuccio Cocco dice che “presto incontrerò la cooperativa: assieme discuteremo della proposta del sindaco. A noi, lo ripeto con forza, interessa solo il futuro di questo straordinario sito: una ricchezza unica, monumentale, che può dare anche ricchezza al territorio. L'obiettivo è quello di farla vivere con gli interventi che riterranno necessari: noi non abbiamo alcun fine di lucro: vogliamo solo una cosa: Tuviois deve vivere sinché il buon Dio lo vorrà”.

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