È l'ultima fase dell'elaborazione del lutto, l'accettazione. "E che nonna sia morta l'abbiamo accettato, ma è difficile rassegnarsi nell'anima in modo definitivo, fino a quando non si troverà il suo corpo. Vorremmo tanto darle una degna sepoltura ed eliminare ogni speranza, che sappiamo essere assurda". Romina Moi, 41 anni, è una nipote (figlia della figlia) di Elena Ghironi, sinnaese. Tutta la famiglia cerca il suo corpo dal 24 ottobre del 2015, giorno in cui la pensionata, all'epoca 84enne, svanì nel nulla nelle campagne di Solanas, sul lato della montagna, a poca distanza dalla galleria della Nuova Orientale. Cercano il corpo per la sepoltura, certo, ma anche per chiudere questa storia sospesa, per indossare un lutto legato a una morte che resta ormai l'unica ipotesi, ma pur sempre un'ipotesi.

LA SCOMPARSA - Due anni di ricerche in tutta la campagna del villaggio turistico non hanno restituito il corpo di Elena Ghironi. Era una grandissima camminatrice e appassionata della ricerca di asparagi, malgrado l'età molto avanzata, cui faceva da contraltare una forma fisica da cinquantenne. Quel 24 ottobre 2015 - era un sabato, il giorno prima dell'apertura della stagione della caccia - la pensionata era con i figli e le loro famiglie nel terreno che uno di loro possedeva appunto sui monti di Solanas. "Di mattina ci disse che stava uscendo per andare a raccogliere asparagi", si commuove ancora oggi la nipote, "e che sarebbe rincasata presto, invece da allora non ne abbiamo saputo più nulla". Le ricerche, iniziate poche ore dopo la scomparsa, sono state imponenti. Protezione civile, vigili del fuoco, polizia, carabinieri, volontari, forestali: decine di persone (e di cani), per una settimana, hanno cercato la donna nel terreno di famiglia e anche oltre i suoi confini. Nulla, nemmeno una spilla per i capelli, è stato trovato. Anche l'appello durante la trasmissione "Chi l'ha visto?" cadde nel vuoto: nessuno si fece avanti per una segnalazione che fosse minimamente credibile.

L'APPELLO - Sulla sorte di nonna Elena, Romina Moi e tutta la famiglia non si fanno illusioni: ritengono che abbia avuto un malore e sia caduta in un punto non visibile, forse un grande cespuglio che l'ha inghiottita e nascosta ai ricercatori. "In quella zona ci sono molti cani di proprietà, ma lasciati liberi di girare ovunque: non escludiamo", ipotizza la nipote, "che possa esserseli trovati davanti e abbia cercato riparo in una zona impervia e non visibile, dalla quale non è riuscita a tornare. Facciamo un appello a chiunque passi nelle montagne di Solanas: se trovate anche solo uno scheletro, chiamate i carabinieri".

LE IPOTESI - La zona in cui l'anziana pensionata è svanita nel nulla è vasta, ma sembra impossibile che, in quasi due anni e dopo una settimana di ricerche affannose, nessuno si sia imbattuto nel suo corpo. Il 24 ottobre del 2015, si diceva, era un sabato: ultimo giorno di ora legale, vigilia dell'apertura della caccia prevista dal calendario venatorio. Alcuni volontari che parteciparono alle ricerche quel sabato pomeriggio, dissero di aver visto alcuni cacciatori - a quel punto, pur per poche ore di anticipo, bracconieri - rientrare con le loro auto dopo le battute. Peraltro, in quella zona erano stati trovati più volte tubi-fucile per la caccia al cinghiale, collegati a cordicelle che gli animali azionano al loro passaggio. I familiari della pensionata ipotizzano che sia caduta in un punto impervio e non visibile dalla strada: ne sono pressoché convinti e nemmeno mettono in campo ipotesi peggiori. Tuttavia, il fatto che il corpo non sia mai stato ritrovato - in una zona frequentata, appunto da cacciatori - non consente di escludere nemmeno le ipotesi più estreme, compreso l'incidente di caccia con uno dei tubi-fucile e il successivo occultamento del corpo. Certo, nessun elemento concreto fornisce non la certezza, ma quantomeno una probabilità che le cose siano andate in questo modo, ma resta il fatto che solo il ritrovamento del corpo di Elena Ghironi può fornire risposte certe su quanto è accaduto due anni fa. Fino ad allora, ogni ipotesi è possibile.

Luigi Almiento
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