Un errore giudiziario lungo 33 anni, una tesi di laurea che ribalta le carte in tavola e un caso di cronaca nera che fa ancora tanto parlare di sé e che il prossimo 19 ottobre, arriverà anche a Esterzili.

Claudia Lobina, autrice del libro “Il Caso Zuncheddu: Anticipazione della dimostrazione di un errore giudiziario”, esporrà la sua importante ricerca che aveva gettato nuova luce sulla vicenda di Beniamino Zuncheddu, un uomo ingiustamente condannato all’ergastolo e per fortuna – dopo la riapertura del caso – tornato in libertà da innocente.

L’incontro si terrà alle 17 al centro sociale “Fernando Pilia”, dove l’autrice racconterà come la sua tesi di laurea, sostenuta nel 2012, abbia anticipato la clamorosa svolta di questo caso. Un caso iniziato nel 1991, quando Zuncheddu, allora giovane e aiuto cuoco, fu accusato di tre efferati omicidi in Sardegna. La verità, però, era un’altra: Zuncheddu era appunto innocente.

La storia di questo lungo calvario giudiziario, fatta di investigazioni errate e perizie travisate, ha avuto attenzione anche grazie al lavoro di Lobina, che fin da giovane ha seguito da vicino la vicenda. Nel libro, l’autrice descrive in dettaglio le tappe di un’ingiustizia che, dopo decenni di appelli, Cassazioni e speranze infrante, ha finalmente trovato un epilogo.

La presentazione sarà moderata dall’avvocata e consigliera comunale di minoranza Isabella Boi e introdotta da Antonio Puddu, presidente dell’associazione culturale Il MagaZzeno.

La presentazione sarà un’occasione unica per esplorare le profondità del sistema giudiziario e riflettere su quanto sia sottile la linea tra colpevolezza e innocenza.

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