È particolarmente ambizioso il progetto di valorizzazione dell’importante pianoro di Gesico, considerato Sito di interesse comunitario (Sic), presentato dall’amministrazione comunale in occasione del convegno “Dalla Dea Madre a Maria, la Madre di Gesù” promosso in collaborazione con le associazioni locali.

Il Sic San Mauro è una delle aree che, nell'ambito dell’Unione Europea, sono state selezionate al fine di garantire la conservazione della biodiversità comunitaria. L’insieme di tali aree costituisce la Rete ecologica europea, denominata Natura 2000. In esse sono presenti habitat e specie floristiche e faunistiche inserite negli Allegati delle Direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli Selvatici”, la cui salvaguardia è minacciata su scala comunitaria e locale. «Abbiamo in corso una convenzione con la Parrocchia e la Curia arcivescovile finalizzata a portare acqua e luce nel pianoro. Realizzeremo l’orto botanico e un “parco avventura” per attirare i turisti in questo magico luogo magico e gli antichi sentieri per collegare i nuraghi con i percorsi dell'antichità», ha detto il sindaco Terenzio Schirru.

Le potenzialità legate al turismo storico-religioso del Monte e della sua chiesetta sono state illustrate da Franco Camba (docente dell'Istituto superiore di Scienze religiose di Sassari/Tempio-Ampurias “Euromediterraneo”), Maria Grazia Pau (già docente dell’Istituto superiore di Scienze religiose di Cagliari, annesso alla Pontificia Facoltà Teologia di Cagliari), don Efisio Zara (parroco di Gesico) e Carlo Carta (presidente Pro loco). La chiesa rappresenta un classico esempio di tempio rurale senza particolari motivi di interesse architettonico. La devozione da parte dei gesichesi alla festa dedicata al santo è molto sentita, vista l'antica tradizione secondo la quale l’edificio ecclesiastico venne edificato tra il 1627 e il 1629 (iniziativa presa in prima persona dal rettore-parroco-archeologo Don Juan Francisco Giessa) con il concorso di tutta la comunità. Dai documenti trovati, la prima festa in onore di San Mauro (Santu Mauru Abogau) si è tenuta il primo giugno del 1629.

Importanti i ritrovamenti archeologici nell’area, tra i quali la particolare figura di una Dea Madre stilizzata che ha ispirato il recente convegno. Negli anni successivi le ricerche continuarono e vennero alla luce incisioni rupestri con coppelle, altari coppellati e sculture in pietra. «Questo convegno ha un tema intrigante e molto interessante al quale gli studiosi non dedicano particolare attenzione - ha spiegato professor Franco Camba -, la Dea Madre si inizia a studiare dagli anni ‘60 ai ‘70 in maniera particolare e poi soprattutto in quest'ultimo decennio, da qui dobbiamo ripartire per ripercorrere 40.000 anni di storia dell’umanità». La professoressa Maria Grazia Pau si è soffermata sulle ricche testimonianze di riti pagani e religiosi: «Il percorso della strada dell'Antico Monte Corona, così come era chiamato all'epoca questo sito, riproduce suggestivamente proprio un disegno della Dea Madre stilizzata, così come concepita in Sardegna». 

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