Potrebbe essere stata uccisa con una serie di colpi alla testa quand’era appisolata sul divano, con un attrezzo da lavoro dotato di manico antiscivolo in neoprene la notte stessa della scomparsa.

Francesca Deidda, la 42enne di San Sperate svanita nel nulla il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati ritrovati il 18 luglio, chiusi in un borsone nei boschi tra Sinnai e San Vito, non sarebbe morta per una grande frattura “piatta” al cranio, quella accertata subito dopo il rinvenimento del suo corpo, bensì per una serie di violente martellate.

Manca ancora l’ufficialità, ma è questa l’indiscrezione filtrata nelle ultime ore dagli accertamenti in corso a Milano e nei laboratori del Ris dei Carabinieri che hanno analizzato alcuni minuscoli frammenti di materiale rosso (o arancione), rinvenuti nei capelli della donna.

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