Energia e comunità, a Quartucciu un dibattito sulla transizione energetica in Sardegna
Punto di partenza: la salvaguardia dell’ambiente e la salute delle personePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In un momento storico in cui le sfide ecologiche e sociali diventano sempre più urgenti, la Sardegna si trova di fronte a un argomento complesso, che non può più essere rimandato: la transizione energetica. Rita Atzeri, direttrice de Il Crogiuolo, ne sottolinea l’importanza: «Le preoccupazioni espresse da molti non sono un invito a mantenere il ricorso ai combustibili fossili, ma al contrario, l’urgenza attuale è definire chiaramente quanta energia serve, a chi e per quali scopi».
Questo il cuore del dibattito organizzato per domani alle 17 all’Orto Giardino Mariposa de Cardu, dal titolo “Comunitaria. Energia per le comunità o comunità per l’energia? Tra speculazione e retorica, quale futuro possibile”.
La discussione si pone l’obiettivo di andare oltre la retorica e analizzare le reali esigenze delle comunità locali. «Se il cuore di questo dibattito è davvero la salvaguardia dell’ambiente e la salute delle persone, dobbiamo partire da questi elementi fondamentali», prosegue Atzeri. «Questo argomento richiede il coinvolgimento attivo dei cittadini, che hanno il diritto e il dovere di organizzarsi per difendere la propria terra».
Tra i relatori, esperti e attivisti che da tempo si confrontano sul tema: Antonio Muscas, ingegnere e consigliere comunale di Villacidro, Maria Paola Morittu di Italia Nostra, lo storico Gianni Fresu, Giulia Lai del Comitato No Tirrenian Link di Quartu, e Maurizio Onnis, sindaco di Villanovaforru. Insieme agli organizzatori, affronteranno la questione della speculazione nel settore delle energie rinnovabili e di come la transizione possa essere condotta in maniera equa.
Atzeri conclude con una riflessione importante: «Se in Italia si potesse coprire ogni territorio con pale eoliche e pannelli fotovoltaici, non risolveremmo il problema, perché la corsa allo sviluppo nel cosiddetto terzo mondo e la corsa agli armamenti proseguono senza sosta. È fondamentale riscoprire la relazione tra comunità, territori, cultura e fabbisogno energetico, per affrontare la transizione in modo giusto e sostenibile».