Un appello che pesa come un macigno: «Fermiamo chi ha ucciso Tigro». Ugo Cappellacci, deputato e presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera, non usa giri di parole e mette sul piatto una ricompensa di 1.000 euro per chi aiuterà a trovare i responsabili della brutale uccisione del gatto cosparso di benzina e bruciato vivo a Dolianova lo scorso 3 febbraio e morto ieri, dopo essere stato accudito dall’associazione Fierogatto.

Cappellacci lo ha annunciato oggi pomeriggio tramite il suo profilo Instagram durante la puntata speciale di “Politicaffé”, la sua rubrica settimanale, dedicata oggi proprio al povero Tigro.

«Chi sa, parli. Chi ha visto, denunci. È una questione di civiltà», incalza Cappellacci, che si espone non da politico, ma da cittadino e amante degli animali. Un gesto forte, che scuote una comunità già provata dall’orrore e che ora vuole e chiede giustizia.

«La municipale riceve informazioni anche in forma anonima. Chiunque sappia qualcosa può inviare anche un messaggio privato al mio profilo e io, dopo averle filtrate girerà le informazioni alla polizia locale. Ora è il momento di unire le forze».

Alla diretta social ha partecipato anche la presidente dell’associazione Fierogatto, Simona Contu, che non nasconde l’amarezza: «Se ci avessero ascoltato prima, oggi saremmo più avanti». Da settimane, infatti, l’associazione denuncia episodi di violenza sugli animali, chiedendo un’azione concreta.

«Le forze dell’ordine sono al lavoro, ma la chiave per incastrare i colpevoli potrebbe arrivare proprio dalla popolazione», ribadisce il sindaco di Dolianova, Ivan Piras.

«Mettendo a disposizione questa ricompensa – ha concluso Cappellacci-, desidero incoraggiare le persone a collaborare e attiveremo anche una raccolta di fondi per incrementarla. Laddove non raccogliessimo informazioni determinati per individuare i responsabili, destineremo la somma ad un’associazione di volontariato, che sarà individuata con una votazione sempre sul mio profilo di Instagram».

Nella cittadina del Parteolla la paura è che questi atti non si fermino qui. La speranza, invece, è che la ricompensa serva a spezzare il silenzio.

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