"Un Padre buono e un vescovo santo".

Questo il ritratto di monsignor Ernesto Maria Piovella nei ricordi di chi lo ha conosciuto negli anni della gioventù a Dolianova.

Domenica il paese del Parteolla ricorda la figura del vescovo in occasione del settantesimo anniversario della morte.

Nato a Milano nel 1867, divenne sacerdote nel 1892 nei Padri Oblati Missionari di Rho.

Nel 1907 Pio X lo elesse vescovo di Alghero dove rimase per sette anni alla guida della diocesi.

Dal 1914 al 1920 fu arcivescovo di Oristano.

Arrivò nella diocesi di Cagliari il 29 agosto 1920 e vi rimase per ventinove anni, fino alla morte.

Nei primi anni '30 iniziò i lavori di restauro e ampliamento dell'episcopio dell'antica diocesi di Dolia e vi costruì anche un seminario che, insieme a quello di Castello a Cagliari, funzionò fino al 1959 per la formazione dei seminaristi.

Monsignor Piovella amava trascorrere lunghi periodi a Dolianova mostrando grande vicinanza ai fedeli del paese, che ancora ricordano la sua bontà.

Domenica, alle 11, nella cattedrale di San Pantaleo, sarà celebrata la messa presieduta da monsignor Antioco Piseddu, vescovo emerito di Lanusei, che da giovane seminarista conobbe monsignor Piovella.

Al termine della celebrazione ci sarà spazio per le testimonianze di alcuni anziani che lo conobbero personalmente.

Le celebrazioni in programma avranno due ulteriori motivi di interesse: la comunità di Dolianova ricorda in questi giorni monsignor Lorenzo Atzori Porta, parroco della Cattedrale di San Pantaleo dagli ultimi anni del 1800 fino alla morte avvenuta l'8 febbraio 1949, appena dieci giorni prima del vescovo Piovella.

Ma il 17 febbraio è un giorno significativo anche per la memoria annuale di Benedetto, secondo vescovo dell'antica diocesi doliense, che giunse nella sede episcopale nell'anno 1095.

Morì santamente nel 1120 a Cagliari nel monastero di San Saturnino.

Alcuni testi antichi e calendari lo commemorano come "San Benedetto, vescovo di Dolia".
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