Due ore davanti al sostituto procuratore Marco Cocco per illustrare le cure alle quali è stato sottoposto nell'infermeria del carcere di Uta l'indipendentista Doddore Meloni, morto in ospedale per uno scompenso cardiaco dopo oltre quaranta giorni di sciopero della fame e della sete nella casa circondariale in cui era detenuto.

Il responsabile dell'area sanitaria del penitenziario, Antonio Piras, è stato sentito ieri sera come testimone nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del leader dell'autoproclamata Repubblica di Malu Entu, ma poco è trapelato sul contenuto del faccia a faccia con il magistrato.

L'INTERROGATORIO - "Sono stato convocato in Procura", ha ammesso in serata il medico, raggiunto telefonicamente, "ma chiaramente non posso dire nulla perché c'è un'indagine in corso che deve fare il proprio corso. Una cosa, però, mi preme chiarirla: il paziente è stato assistito con estrema attenzione e cura durante l'intero periodo di degenza. Avevo rimarcato chiaramente che il rischio era elevato come conseguenza delle sue condotte e della sua età".

Dopo il decesso dell'indipendentista, morto la mattina di mercoledì 5 luglio nell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari, il pm aveva convocato Aldo Caddori, il primario del reparto di Medicina Interna dove Doddore Meloni era stato ricoverato il 29 giugno.

LE CURE - Il coordinatore sanitario dell'Istituto di pena di Uta preferirebbe non dire una parola in merito all'incontro con il magistrato titolare dell'inchiesta.

"La dottoressa Daniela Amato (il giudice di Sorveglianza, ndr) è sempre stata molto attenta, come tutti noi sanitari", precisa Antonio Piras, "nel periodo in cui è stato sotto la mia responsabilità e dei medici che lavorano con me, ovvero dal 31 maggio sino al 29 luglio, è sempre stato seguito con estrema attenzione. È vietato però dalla legge alimentare qualcuno contro la sua volontà, almeno sino a quando resta cosciente e vigile".

L'indipendentista di Terralba, come confermato dalle prime indiscrezioni filtrate dopo l'autopsia eseguita da un pool di esperti guidati dal medico legale Roberto Demontis, non avrebbe mai perso conoscenza sino alla crisi cardiaca acuta che lo ha ucciso.

IL PROCESSO:

L'ULTIMO SALUTO - IL VIDEO:

© Riproduzione riservata