L’inferno delle fiamme, il fuoco e la paura. Poi la rinascita e la risalita, grazie a un’ondata di solidarietà perché nessuno si salva da solo. Succede a Sestu quando la casa in cui Daniela Atzeni abita viene distrutta da un incendio, ma una raccolta spontanea nel giro di pochi giorni l’ha aiutata a rimettersi in piedi. Ora cerca una nuova casa a Sestu o vicino, dove vivere con le due figlie.

La tragedia sfiorata accade lo scorso mercoledì, nell’appartamento dove Atzeni, 48 anni, e le figlie, abitavano. «All’improvviso siamo state svegliate dal calore e abbiamo visto le fiamme», ricorda Atzeni al telefono. «Non avevamo un altro posto dove andare, così ora siamo ospiti di amici, a Capoterra. Nell’incendio abbiamo perso tutto a cominciare dai vestiti, la casa è inabitabile».

Sandra Serra ha avviato la macchina della solidarietà
Sandra Serra ha avviato la macchina della solidarietà
Sandra Serra ha avviato la macchina della solidarietà

Nel giro di poche ore parte però anche una raccolta per aiutarle: «Abito vicino, mia figlia va a scuola con una delle figlie di Daniela», racconta Sandra Serra, 51 anni.  «Mi sono attivata per cercare aiuto, in poche ore è partito il passaparola. In pochi giorni abbiamo raccolto tantissimo, siamo partiti dal vicinato ma la raccolta è cresciuta, e c’è chi è venuto a portare roba da fuori Cagliari, qualcuno ci ha cercato anche dal resto d’Italia per fare una donazione in denaro», ricorda Serra, commossa.

L'interno della casa distrutta
L'interno della casa distrutta

L'interno della casa distrutta 

Così dopo pochi giorni la raccolta viene interrotta: «Voglio ringraziare tutti, di vero cuore», continua Daniela, «ora vorremmo tornare a Sestu, perché questa cittadina è la nostra casa».

Abitavano in affitto e Daniela, che è una madre single e lavora, non ha fatto mai mancare nulla alle figlie. E forse anche stavolta la solidarietà non mancherà. Chissà, qualcuno potrebbe avere una casa da affittare, proprio ora. «Mi sento grata in questo momento, stiamo tutte bene, e tanta generosità ricevuta mi dà anche un poco di speranza».

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