Capoterra, il Comune vuole creare un proprio inno per le cerimonie pubbliche
Per valutare le proposte è stata scelta una commissione di esperti di assoluto valorePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Rafforzare il sentimento di appartenenza a Capoterra grazie alle note e alle parole di un inno: il Comune punta forte sull’adozione di un brano che rappresenti la storia e la cultura locale ed è pronto a valutare le opere dei compositori.
Sono tre le proposte arrivate da parte dei musicisti pronti a mettere a disposizione il proprio talento per la creazione di un inno da far suonare in occasione di cerimonie pubbliche e incontri istituzionali. Della commissione tecnica faranno parte Massimiliano Pani, attuale direttore della Scuola civica di musica e docente del Conservatorio di Cagliari; Antonio Leoni, esperto di musica e canto tradizionale sardo; e Veronica Maccioni, educatrice musicale, pianista, compositrice, cantante ed esperta della cultura musicale sarda.
L’amministrazione comunale, insomma, fa sul serio ed è pronta ad adottare un inno che risvegli l’amore dei capoterresi per la propria cittadina. «Crediamo molto in questo progetto – spiega il sindaco, Beniamino Garau -, l’idea di creare un inno in grado di raccontare la storia, le tradizioni e la cultura di Capoterra nasce dall’esigenza di consegnare alle generazioni che verranno qualcosa in grado di testimoniare la passione dei cittadini per il proprio territorio. Ci sono aspetti della cultura locale che vorremmo non andassero mai perduti, siamo convinti che un inno – se ben scritto e musicato – possa rafforzare il sentimento che ci unisce al luogo in cui siamo nati e cresciuti».
Per valutare le proposte è stata scelta una commissione di esperti di assoluto valore. «Per individuare l’opera migliore ci siamo affidati a tre persone di grande competenza – assicura Garau -, grazie al loro contributo saremo in grado di trovare l’inno che più di tutti incarna lo spirito capoterrese. Ci sono state parecchie polemiche sterili attorno a questo progetto, ma vorrei ricordare che gli artisti non percepiranno un solo euro: l’inno verrà realizzato a costo zero, e verrà suonato durante le manifestazioni culturali organizzate dal Comune. La canzone scelta verrà incisa in un cd che doneremo ai bambini e ai ragazzi delle scuole».
L’ex sindaco, Francesco Dessì, spera che il brano scelto racconti a dovere la storia del territorio: «Capoterra è sempre stata una fucina di poeti, musicisti, improvvisatori del canto campidanese e di scrittori, sarebbe bello se si riuscisse davvero a trovare un inno che, dopo quello italiano e sardo, incarnasse i valori di questo territorio».