È naufragata durante l’ultimo Consiglio comunale, la proposta di delibera per uscire da Abbanoa, presentata da cinque componenti dell’opposizione: il servizio idrico e fognario resterà nelle mani del gestore unico. Alla fine la proposta ha incassato 9 no, e 2 soli voti favorevoli: il primo firmatario della proposta, l’ex presidente del Consiglio comunale, Stefano Piano, ha lasciato l’Aula per impegni personali e non ha potuto partecipare alla votazione. Al termine della discussione, il pensiero unanime della maggioranza è che rompere i ponti con Abbanoa sia ormai impossibile, ma che si debba lavorare tutti insieme affinché il servizio funzioni meglio. Reti colabrodo, lamentele costanti dei cittadini per un servizio al di sotto delle aspettative: Stefano Piano, dopo aver letto la proposta di delibera, ha indicato la via per smarcarsi dal gestore unico: “Bisogna avere la volontà politica per prendere certe decisioni, resto fermamente convinto che tornare alla gestione comunale del servizio idrico non sia impossibile, altri Comuni lo hanno fatto. Basterebbe solo trovare la strada giusta con il nostro ufficio legale”. Efisio De Muru, che ha presieduto la Commissione messa in piedi a inizio consiliatura con un pool di esperti per valutare la possibilità di non terminare l’iter di adesione partito nel 2008 dopo l’alluvione, spiega come entrare a far parte di Abbanoa sia stata una scelta obbligata: “Ne abbiamo discusso abbondantemente anche con l’Egas, il problema è che non si vuole guardare in faccia alla realtà, al problema della salinità dell’acqua che un giorno renderà inutilizzabili i pozzi delle residenze costiere, alla difficoltà di mettere insieme operai e tutto il resto che comporta la gestione di un servizio idrico e fognario per 24mila persone. Piuttosto, dobbiamo batterci per migliorare il servizio e avere un ufficio di Abbanoa a Capoterra”. Dai banchi della minoranza, Silvano Corda attacca: “In campagna elettorale questa maggioranza aveva detto mai con Abbanoa, è invece ha fatto marcia indietro. I cittadini si sentono presi in giro, il malcontento generale per le perdite idriche su tutto il territorio continua a crescere”. Francesco Dessì, non ha firmato la proposta di delibera, ma l’ha votata: “L’ho fatto solamente affinché sia da stimolo affinché il servizio inizi a funzionare come si deve”. Il sindaco, Beniamino Garau, ricorda come l’adesione ad Abbanoa parta da lontano: “I sindaci Giorgio Marongiu e Francesco Dessì fecero la scelta giusta, è vero abbiamo provato a non aderire, ma non eravamo a conoscenza di molte cose, come il debito di 2 milioni nei confronti di Arera. I cittadini meritano rispetto, dire loro che il Comune può tornare a gestire il servizio idrico autonomamente è una presa in giro”.

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