Prima la guerra tra privati e il braccio di ferro col Comune. Ora la causa civile tra le assicurazioni e l'amministrazione. Dopo l'intimazione di pagamento e l'attivazione delle procedure per la riscossione coattiva delle polizze fideiussorie - disposta dagli uffici municipali -, la lottizzazione (mai conclusa) di Bie Pauli, fa scoppiare una battaglia legale.

VISIONI OPPOSTE «Abbiamo dato incarico allo studio Scofone di Genova per procedere legalmente contro il Comune», annuncia Giuliano Melis, agente generale di Grupama. «Contestiamo è il fatto che nonostante risultino 90 mila euro di opere ancora da realizzare, l'amministrazione si arroghi il diritto di chiedercene il quadruplo», spiega. «A nostro avviso è un provvedimento illegittimo e ingiusto». Il Comune, da parte sua, tira in ballo l'articolo 5 della convenzione urbanistica firmata nel 1997, che prevede «nell'ipotesi di mancato completamento delle opere di urbanizzazione primaria, l'escussione per intero delle polizze, la predisposizione del progetto di completamento, l'appalto dei lavori, la realizzazione e il collaudo».

STORIA INFINITA Tutto parte nel 1992, quando viene approvato il Piano di Lottizzazione Bie Pauli. Tre anni dopo si arriva all'approvazione di una variante urbanistica e nel 1997 alla stipula della convenzione. Segue la concessione edilizia con cui viene autorizzata la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, che, secondo quanto stabilito nel documento sottoscritto dai lottizzanti (in principio 40, attualmente 32) sono a loro totale a carico. Vengono stipulate le polizze fideiussorie, con due distinte assicurazioni (Groupama e Ras) per un importo di 344 mila euro circa. Ma i lavori procedono a singhiozzo. Tanto che il termine fissato per l'ultimazione delle opere (aprile 2003) non viene rispettato.

L'ITER Passano gli anni: 19 per la precisione, ma la pagina finale ancora non si vede. «I lottizzanti non hanno concluso le opere, come accertato con sopralluogo del 30 luglio 2015», legge nel documento predisposto dall'Area 5 del Comune. a firma del dirigente Pier Paolo Fois. È sempre lui a far partire la richiesta di escussione delle polizze rivolta alle due assicurazioni.

Cade a vuoto, ma il Comune non demorde e attiva «ravvisata l'urgenza di introitare le risorse finanziarie garantite dalle polizze necessarie per completare/realizzare le opere di urbanizzazione primaria» le procedure di riscossione coattiva delle somme garantite. Le assicurazioni non ci stanno, e decidono di ricorrere in Tribunale contro il Comune. Come andrà a finire si scoprirà nell'udienza fissata per metà aprile.

© Riproduzione riservata