Pochi alunni: sono a rischio le autonomie scolastiche di Mandas e Guasila. Parte la battaglia politica per scongiurare l'effetto domino sulla riduzione della qualità dell'offerta formativa.

I consiglieri regionali Eugenio Lai (sindaco di Escolca) e Daniele Cocco, hanno presentato un'interrogazione scritta alla Giunta regionale sul piano di dimensionamento scolastico e di ridefinizione dell'offerta formativa, con particolare riferimento alle autonomie scolastiche di Mandas e Guasila.

"Lo statuto di autonomia della Regione Sardegna riconosce quale materia legislativa concorrente anche quella dell'istruzione; eppure nel piano proposto dalla Giunta sono previsti lo stesso numero minimo di studenti iscritti per ottenere il mantenimento dell'autonomia scolastica di quelli stabiliti dai criteri nazionali, non tenendo conto delle peculiarità della nostra Isola e non prevedendo criteri adatti alle specificità che sono insite in Sardegna", si legge nell'interrogazione.

Il numero minimo per mantenere l'autonomia scolastica è in generale di 600 alunni e di 400 per le zone montane. Criteri, secondo Lai e Cocco, assolutamente da rivedere. "Proprio a causa di questa assurda logica, i piccoli paesi continuano a pagare un costo elevatissimo in termini di diritto allo studio e di perdita di occupati nel settore", dicono i consiglieri regionali, che scendono in campo in difesa dell'autonomia scolastica di Mandas e Guasila.

I sindaci Umberto Oppus (Mandas) e Paola Casula (Guasila) hanno più volte manifestato la necessità di un piano della rete scolastica con previsione triennale e non annuale. La perdita dell'autonomia scolastica comporta la riduzione della qualità dell'offerta formativa, nonché la riduzione di unità lavorative per la perdita di un dirigente scolastico, di un dirigente amministrativo e anche di alcune unità del personale Ata (collaboratori scolastici, impiegati di segreteria, assistenti tecnici).
© Riproduzione riservata