Il prefetto di Cagliari, Giovanni Balsamo, ha firmato un'ordinanza con la quale vieta qualsiasi assembramento non autorizzato nei porti, aeroporti e sulle strade statali, provinciali e comunali che impedisca la libera circolazione dei mezzi. Il provvedimento è giunto dopo che, contrariamente agli accordi presi, un gruppo di manifestanti ha impedito il passaggio di autocisterne che trasportavano carburante con un blocco improvvisato sulla strada di accesso al porto canale di Cagliari. In mattinata i manifestanti avevano, invece, fatto passare un convoglio di 15 camion carichi di fumi di acciaieria diretti a Portovesme e la protesta, giunta oramai al quarto giorno, anche negli scali di Oristano e Olbia sembrava conclusa.

L'ordinanza firmata dal prefetto Balsamo prevede l'immediato divieto, fino alla mezzanotte di lunedì 30 gennaio, di dar luogo ad assembramenti di persone e di autoveicoli nei centri abitati, delle aree portuali, aeroportuali e sulle strade statali e provinciali delle Province di Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano. Il provvedimento è stato preso, hanno spiegato fonti della Prefettura, per salvaguardare la fruizione dei diritti essenziali costituzionalmente garantiti. Il protrarsi delle manifestazioni, cominciate il 24 gennaio, aveva fatto arrivare al prefetto segnalazioni di generalizzato esaurimento di prodotti alimentari e delle scorte di carburante nei distributori, specie dell'area del Sulcis-Iglesiente. Per questo motivo è stata ritenuta improcrastinabile l'adozione del provvedimento, emanato sulla scorta della specifica direttiva del Ministro dell'Interno del 23 gennaio scorso.

LA PROTESTA - Una giornata ad alta tensione soprattutto sulla 130, all'altezza dei bivi per Siliqua e Iglesias. Le autocisterne non sono state fatte passare e, a Siliqua, si è sfiorata la tragedia quando un mezzo ha investito, inavvertitamente, un agente della Polizia stradale. Altri due colleghi sono riusciti a schivare il grosso camion. Danneggiata anche l'auto della Polstrada. Con l'ordinanza del prefetto la situazione è precipitata. A Iglesias le forze dell'ordine in tenuta antisommossa sono riusciti a far aprire un varco per far passare i camion. Si è rischiato lo scontro fisico, evitato davvero per pochissimo.

IL TAVOLO - Verranno aperti la settimana prossima i due tavoli tematici richiesti dal popolo delle partite Iva, che dal 24 gennaio sta attuando blocchi di protesta e occupando Comuni, alla Regione Autonoma della Sardegna. Lunedì verrà attivato quello specifico su Equitalia e fisco, mentre mercoledì quello sui problemi dell'agricoltura ed altre categoria produttive. E' quanto emerso al termine dell'incontro tecnico tra la Regione, rappresentata dal presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, e dal capo di gabinetto della Presidenza della Regione, Ada Lai, con i rappresentanti del popolo delle partite Iva. La Regione, secondo quanto appreso, avrebbe ribadito quali iniziative sono state messe in campo per aiutare le imprese sul fronte dell'accesso al credito e per il sostegno alle imprese. Il popolo delle partite Iva ha chiesto celerità nelle misure e ha riproposto la possibilità di una moratoria per i debiti verso Equitalia Sardegna.

OCCUPATO COMUNE DI TEMPIO - La protesta che ha bloccato per due giorni ad Olbia il porto dell'Isola Bianca si sposta ora in Municipio, nell'altro capoluogo di Provincia, a Tempio Pausania. Gli esponenti del Movimento pastori sardi, con gli artigiani e i commercianti, ma anche tanti disoccupati, nella tarda mattinata, hanno occupato la Sala Consiliare del Comune gallurese. E' stata un'occupazione pacifica, con il sindaco Romeo Frediani ad accogliere i manifestanti in Municipio. Il primo cittadino ha chiesto al presidente dell'Anci Sardegna una convocazione urgente di una riunione per scegliere strategie e linee di azione per trovare una soluzione alle problematiche che attanagliano le imprese isolane, assicurando sostegno alla protesta dei "Forconi" sardi. I principali temi trattati oggi dai manifestanti col sindaco di Tempio hanno riguardato il trasporto e il costo della benzina, la tassa Imu sugli edifici agricoli, la protezione della produzione regionale dalla concorrenza di altri paesi, la vigilanza della qualità merceologica dei prodotti agricoli, il blocco delle cartelle esattoriali con il ritorno al vecchio sistema di riscossione pre Equitalia, una moratoria di 24 mesi sul pagamento dei debiti e un confronto con le banche regionali affinchè riaprano le linee di credito e applichino tassi più ragionevoli. "Una occupazione pacifica, ma ad oltranza", assicura Mario Carai, rappresentante del Movimento pastori sardi dell'Alta Gallura. "Abbiamo deciso di occupare il Comune perché abbiamo capito che solo i sindaci possono essere i nostri interlocutori, i politici regionali, invece, non hanno orecchie per sentire".
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