Popolo dei forconi non molla"Senza risposte, si va avanti"
Sta bloccando l'intera isola la terza giornata di protesta organizzata da tante sigle che hanno trovato un'unità di intenti per opporsi alla crisi economica senza precedenti che sta travolgendo il tessuto economico della Sardegna.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Organizzati dal Movimento artigiani e commercianti liberi, dal Popolo delle partite Iva, dagli autotrasportatori, dal Movimento pastori sardi e dagli indipendentisti, blocchi e presidi hanno interessato soprattutto i porti e i municipi dei paesi più toccati dalla crisi. La principale area calda oggi è stata rappresentata dal varco di accesso al porto canale di Cagliari dove il movimento dei "forconi sardi" ha continuato a bloccare i cancelli con tir e autogru messi in fila. Momenti di tensione si sono avuti in mattinata per lo stop delle forze dell'ordine ad alcuni mezzi pronti a dare manforte ai manifestanti. L'obiettivo era quello di scongiurare il blocco totale e tenere libero un corridoio per gli autotrasportatori che non volevano aderire alla protesta.
"Non stiamo bloccando nulla - ha detto Marco Mameli, del presidio anti-Equitalia di piazzale Trento - i varchi sono aperti, si crea solo qualche rallentamento. Non ci sono cisterne o gas fermi, la circolazione delle merci è libera". "Se non ci dovessero essere risposte concrete entro domani, la protesta andrà avanti in maniera ancora più incisiva", hanno detto i rappresentanti dei "forconi sardi" in una conferenza stampa convocata al Porto Canale. E' in qualche modo la risposta all'incontro di ieri in Prefettura durante il quale è stato chiesto ai Movimenti di limitare il più possibile disagi a cittadini e alla circolazione delle merci. "Non stiamo bloccando nulla - ha detto Marco Mameli, del presidio anti-Equitalia di piazzale Trento - i varchi sono aperti, si crea solo qualche rallentamento. Non ci sono cisterne o gas fermi, la circolazione delle merci è libera". Ieri sera si è svolto anche un incontro dei manifestanti con il presidente della Regione, Ugo Cappellacci. "Ma è stato - ha detto Mameli - un incontro informale, noi chiediamo una vera e propria convocazione ufficiale. Però ci sembra che i dieci punti della nostra piattaforma di richieste finora sia rimasto inascoltato: abbiamo ottenuto solo di inserire alcuni nostri rappresentanti nel tavolo tecnico fra Amministrazione e Banche". Anche gli autotrasportatori sono uniti: "Abbiamo già chiesto - ha aggiunto Luigi Rubino, uno dei rappresentanti della categoria - sgravi fiscali sul gasolio. Abbiamo costi, comprese le assicurazioni, sempre più difficili da gestire per le nostre aziende".
Lunghe code si sono comunque formate all'ingresso della città in via Riva di Ponente, zona nella quale continua il presidio dei movimenti con volantinaggio e mini-comizi al megafono di pochi minuti. Proseguono anche i blocchi all'ingresso di Cagliari sulla 130 e sulla 131. Regolare, invece, nel porto passeggeri di Cagliari l'arrivo dei traghetti mentre in quello commerciale è saltata la corsa della nave merci Puglia, rimasta bloccata nel porto di Livorno. A Olbia, fino al pomeriggio, è proseguito il controllo da parte dei manifestanti dei tir in partenza e arrivo. Vetture e i mezzi che trasportano merci sarde sono passati senza problemi, mentre sono stati bloccati i tir con merci provenienti dalla penisola. Alle 16:30 le forze dell'ordine hanno notificato ai manifestanti l'ordinanza con la quale il prefetto di Sassari, Salvatore Mulas, ha vietato qualsiasi assembramento non autorizzato nei porti, aeroporti e sulle strade statali, provinciali e comunali che impedisca la libera circolazione dei mezzi. Alcuni manifestanti si sono allontanati, ma sul piazzale sono rimasti cento tir e circa 150 manifestanti. Ma anche loro hanno cominciato lentamente a smobilitare il presidio, che secondo i programmi sarebbe dovuto continuare fino a domani. Nessuna ordinanza di sgombero, per il momento dalle altre prefetture isolane.
A Oristano proseguirà anche per l'intera giornata di domani la protesta dei camionisti sulla via di accesso al porto industriale, che sta creando rallentamenti rallentamenti e disagi, ma non ha paralizzato la circolazione. Nel Sulcis-Iglesiente, una delle zone più povere d'Italia, continuerà fino a domani il blocco dello snodo viario di Villamassargia. I manifestanti hanno occupato anche l'aula del Comune di Carbonia. Blocchi dal mattino anche sulla strada Nuoro-Siniscola, al bivio per Lula, sulla bretella della 131, e sulla strada che collega il nuorese con Olbia e Orosei. I presidi di autotrasportatori fanno passare le auto private dopo aver spiegato le motivazioni della protesta.