Poca pioggia e in periodi “anomali”, temperature fino a 4 gradi sopra la media: così si riscalda la Sardegna
L’analisi annuale del dipartimento meteoclimatico dell’Arpas sulle condizioni della Sardegna e sul loro impatto sulle produzioni nelle campagnePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La Sardegna si sta riscaldando? Ci sono le opinioni. E poi i dati, come quelli presi in considerazione dal dipartimento meteoclimatico dell’Arpas che ha stilato l’ultimo rapporto “Analisi delle condizioni meteorologiche e conseguenze sul territorio regionale”: il periodo di riferimento è quello che va da ottobre 2023 a settembre 2024. Si parla di piogge e temperature. Il segno è meno (molto) per le prime e più per le seconde, minime e massime. Non emerge un quadro confortante.
Si legge che l’annata «è stata caratterizzata da precipitazioni nel complesso leggermente deficitarie, ma in realtà con una forte variabilità sia spaziale sia temporale». Dal punto di vista spaziale «le piogge sono state fortemente sotto media sulla Sardegna meridionale e orientale e lievemente sopra-media sul resto dell’Isola. Anche le precipitazioni dell’area tra la Nurra e il Logudoro sono state deficitarie».
C’è poi il fattore temporale: «Le precipitazioni della Sardegna sono state fortemente sotto-media durante la cosiddetta stagione piovosa (ottobre-aprile) e abbondanti nel quinquemestre tardo primaverile-estivo», spiegano dall’Arpas, «questo squilibrio nel corso dell’annata si è ripercosso sugli indicatori di siccità a breve termine».
Le temperature infine «sono state superiori alla climatologia, con una media annuale delle massime che la rendono la terza più calda di sempre. Si tratta di un risultato in linea con l’andamento secolare del riscaldamento globale in Sardegna». Che non è favorevole.
In gran parte delle zone interne di pianura le medie delle massime hanno superato i 24 °C. Su quasi tutto il resto dell’Isola, invece, sempre le massime si sono assestate tra i 20 °C e i 24 °C. In montagna sono state inferiori ai 20 °C. Si è trattato di valori superiori alla media su tutta l’Isola, tra +1.5 e +2°C sui settori occidentali e tra +2°C e +2.5°C su quelli orientali e meridionali. Un incremento importante.
Sul fronte delle minime, sempre badando alle medie, «le coste hanno superato i 12 °C, con punte superiori ai 14 °C in alcune parti della costa meridionale e orientale. Anche nelle zone di montagna le medie delle minime sono state alte, con valori intorno ai 6/8 °C». Le anomalie rispetto alle medie storiche «risultano positive, con valori tra +0.5 °C e +1 °C, su tutto il territorio regionale». In particolare risultano eccezionali le massime di ottobre che hanno presentato anomalie positive in pianura fino 3 °C e 4 °C.
Sul fronte della piovosità e della disponibilità d’acqua viene evidenziato che «nel primo semestre» del periodo considerato, «si possono osservare condizioni prevalenti di surplus idrico nei mesi da novembre a febbraio, mentre i mesi di ottobre e marzo sono caratterizzati da condizioni di deficit idrico diffuso, con le situazioni più critiche concentrate lungo i versante orientale e nella parte meridionale. Dal mese di aprile», poi, «si hanno condizioni di deficit sulla totalità del territorio isolano ad eccezione del mese di settembre in cui si registrano condizioni surplus diffuse sul centro-Nord».
Le conseguenze di questi fenomeni si sono fatte sentire sulle campagne. «In particolare», spiega l’Arpas, «a creare i maggiori problemi sono state le scarse piogge autunnali che hanno contraddistinto alcuni territori dell’Isola, il periodo caldo e asciutto di aprile e le grandinate di inizio maggio». Un altro esempio riguarda le viti: «Le piogge che hanno caratterizzato l’ultima parte del mese di agosto, hanno facilitato la formazione di marciumi e muffe, che possono aver pregiudicato la qualità delle uve. In alcuni areali si è raggiunta la fase fenologica di maturazione e vi è stata la raccolta delle cultivar da tavola e di quelle a bacca bianca. Durante il mese si è riscontrata la presenza di Cocciniglia (Planococcus ficus) e in alcuni areali di Tignola rigata (Cryptoblabes gnidiella) e Cicaline». A settembre «si sono prolungate le condizioni meteorologiche necessarie alla manifestazione di Muffa grigia (Botrytis cinerea), marciumi e Oidio, si è riscontrata la presenza di Tignola rigata (Cryptoblabes gnidiella)».