In Sardegna si sparava contro i maiali allo stato brado: a imbracciare le armi erano gli uomini della task force contro la peste suina. Azioni che avevano scatenato la rivolta di numerosi territori. Ora è arrivata la svolta, dopo 11 anni costellati da una serie, che sembrava interminabile, di limitazioni e penalizzazioni: cade il divieto assoluto di movimentazione «dei capi e dei prodotti suinicoli dell’Isola». Quindi anche di carni e insaccati, come salsicce e prosciutti.  Un provvedimento che  «rappresenta una svolta fondamentale per il comparto zootecnico sardo, nonché il raggiungimento di un traguardo che l’Isola inseguiva da tempo».

Sono le parole del presidente della Regione, Christian Solinas, pronunciate per commentare l’esito del voto di oggi a Bruxelles, con il quale il comitato tecnico rappresentato dagli Stati membri ha deciso ad unanimità a favore della proposta della Commissione europea per la revisione delle restrizioni imposte alla Sardegna per il contrasto alla diffusione della peste suina africana, in vigore dal 2011.

«Per comprendere la portata di questo risultato e le possibili ricadute sul comparto zootecnico della suinicoltura è sufficiente considerare che in circa l’80% dei comuni dell'Isola sarà possibile riprendere a commercializzare gli animali vivi e le carni verso tutto il mondo. Nel 50% dei comuni questa possibilità sarà percorribile senza vincoli, mentre negli altri casi la movimentazione extraregionale sarà consentita secondo le deroghe previste dai regolamenti europei”. Censimento alla mano,  l’84% della produzione suinicola sarda potrà riaffacciarsi sul mercato globale.

Le modifiche approvate a Bruxelles entreranno formalmente in vigore a gennaio, con l'aggiornamento del regolamento comunitario. In sintesi, la Sardegna sarà suddivisa in quattro zone: bianca, verde, arancione e rossa. Lo stop alla movimentazione dei maiali è imposto ancora solo nella rossa: si tratta di un’area dove si sono registrato focolai (non necessariamente con capi malati) negli ultimi 12 mesi. La restrizione interessa alcuni comuni ogliastrini e del Nuorese. Il monitoraggio trimestrale, annunciato, potrebbe però portare a ulteriori variazioni con altre “aperture”. 

«Nelle prossime settimane», aggiunge Solinas, «definiremo con il ministero della Salute le linee di indirizzo sulle deroghe alla movimentazione per le aree del territorio ancora soggette a restrizioni in virtù delle sieropositività registrate nei cinghiali e nei suini domestici nei dodici mesi precedenti. Ma l'aspetto più importante deriva dal fatto che tutte queste aree, oltre a poter usufruire di deroghe per la movimentazione degli animali e dei prodotti, saranno soggette a una rivalutazione periodica con una progressiva revisione dei vincoli, fino alla loro completa cancellazione su tutto il territorio regionale qualora il quadro epidemiologico dovesse rimanere invariato. Inoltre nelle aree della così detta ‘zona rossa’, dove al momento permangono limitazioni alla movimentazione degli animali vivi, abbiamo già pronti 5 milioni di euro per gli indennizzi alle aziende».

(Unioneonline/E.Fr.)

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