Perdite d'acqua, Cagliari in pole positionOltre 23 milioni di metri cubi vanno persi
rete colabrodo e perdite d'acqua superiori alla media nazionale. Cagliari guida la classifica dei Comuni che più necessitano di investimenti.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una black list dell'acqua, con Cagliari in pole position. A seguire Sassari, Olbia, Alghero, Quartu, Selargius, Porto Torres, Iglesias, Assemini e La Maddalena. Sono questi i comuni che presentano le maggiori criticità in termini di spreco d'acqua potabile. Si tratta, dunque, delle prime dieci località sarde che più hanno urgenza di interventi nella rete. Seguono, nella classifica che comprende 20 comuni stilata da Abbanoa, Sestu, Oristano, Nuoro, Macomer, Siniscola, Quartucciu, Carbonia, Muravera, Maracalagonis e Bosa.
LA DENUNCIA DELLA CNA - La Sardegna, aveva tuonato la Cna, si classifica seconda in Italia dopo la Puglia, per lo spreco dell'acqua potabile: nelle case delle famiglie sarde arriva, infatti, soltanto il 53% dell'acqua immessa nelle reti idriche contro una media nazionale del 68%, mentre Lombardia e Trentino Alto Adige arrivano all'80%. A dare man forte alla tesi, è stata la stessa Abbanoa, che "concorda pienamente con quanto sostenuto da Bruno Marras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario della Cna, in merito alle criticità del servizio idrico".
LE PERDITE - Numeri da bollino rosso, quelli resi noti dalla società. Con Cagliari in pole position: 23 milioni e 370 mila i metri cubi d'acqua persi annualmente, pari al 65% dell'acqua immessa nelle reti. A Sassari di metri cubi ne sono andati persi oltre 9 milioni e 700 mila (50%), a Olbia 9 milioni e mezzo (65%), ad Alghero sette milioni circa (63%) e a Quartu Sant'Elena 5 milioni e 300 mila (49%).
LA POSIZIONE DELLA SOCIETà - Come più volte sostenuto, il deficit delle infrastrutture ereditate dalle precedenti gestioni è notevolissimo, anche alla luce delle peculiarità della nostra Isola: un vasto territorio a bassa densità abitativa e la prevalenza delle fonti d’approvvigionamento da acque di superficie. Di recente l’Autority per l’Energia e il Gas, competente anche in materia di servizio idrico, ha evidenziato come in Sardegna servirebbero investimenti per 1.500 milioni di euro nei prossimi 18 anni per rendere efficiente il sistema.