Termodinamico, il comitato dei cittadini esulta per la sentenza del Tar
"Le comunità locali hanno il diritto di decidere sul proprio territorio", osserva il portavoce Antonello GarauPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Per sei anni hanno lottato contro il progetto dell'impianto termodinamico di San Quirico. E la sentenza del Tar è la conferma che la battaglia del Comitato per la Salute e la qualità della vita non è stata inutile.
L'idea della società Solar power prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica costituito da pannelli solari e una centrale a biomassa, con un investimento da 80 milioni di euro. L'impianto di tipo industriale dovrebbe sorgere nelle campagne tra San Quirico e Tiria, in una zona a forte vocazione agricola. Ma i residenti nelle borgate si sono opposti da subito all'iniziativa, hanno costituito un comitato spontaneo da sempre in prima linea affiancato dai Comuni di Oristano e Palmas Arborea, da associazioni di categoria, sindacati e anche dalla Provincia.
"Le comunità locali hanno il diritto di decidere sul proprio territorio - osserva il portavoce Antonello Garau -. Non si costruisce un impianto industriale sottoposto alle direttive Seveso in un'area agricola, a 500 metri dalle abitazioni, da aziende agro-zootecniche e da un bosco".
Il comitato non è mai stato contrario alle energie rinnovabili ma ha sempre contestato l'ipotesi di realizzarlo in quella zona: "E abbiamo contestato la scelta dell'ex sindaco Tendas che, non seguendo gli indirizzi del Consiglio comunale, ha anteposto l'interesse di una società bolzanina a quelli dei suoi concittadini".
Contrari gli attuali sindaci di Palmas Arborea e Oristano Andrea Pisu Massa e Andrea Lutzu che insieme al comitato e alla Regione si sono opposti al ricorso della ditta. "Tutti coloro che hanno sponsorizzato questa iniziativa dovrebbero chiedere scusa agli abitanti di San Quirico, Tiria e agli oristanesi tutti" conclude Garau.