Le porte degli uffici dell’Unione dei Comuni della bassa valle del Tirso, a San Vero Congius, frazione di Simaxis, continuano a rimanere chiuse a causa della mancanza di dipendenti. Ora però arriva anche un’altra tegola: l’Unione, di cui fanno parte i Comuni di Allai, Ollastra, Siamanna, Siapiccia, Simaxis, Villanova Truschedu e Zerfaliu rischia anche di non avere più una sede. 

È tutto scritto nella delibera di Giunta numero 91 del Comune di Simaxis. Nel documento firmato si legge che la Giunta ha deciso di non concedere più all’Unione l’utilizzo dell’immobile di via San Nicola, edificio di proprietà dell’amministrazione. Il motivo? Il Comune ha necessità di nuovi spazi, visto il sovraffollamento di personale all’interno degli uffici. Ma non solo. Si legge infatti che l’Unione non ha mai provveduto al versamento del canone simbolico di 3mila euro all’anno per l’utilizzo del locale.

Il sindaco di Simaxis Giacomo Obinu, che per interruzione di pubblico servizio da parte del presidente dell’Unione Raimondo Deidda ha inviato un esposto alla Procura, alla Prefettura, alla questura e in Regione spiega: «La mia non è una ripicca ma una necessità: ci servono spazi. È vero anche però che l’utilizzo della sede era vincolata alla presenza di un nostro dipendente comunale, lo stesso che ha deciso di non prestare più servizio all’interno dell’Unione per attriti avuti con il presidente».

Il presidente dell’Unione Raimondo Deidda, sindaco di Siapiccia, rimanda indietro le accuse: «Non mi risulta che l’utilizzo della sede fosse vincolata alla presenza di un dipendente comunale. Come non risulta che ci sia un documento di natura economica. Essendo di proprietà del Comune verrà senz’altro liberata, ma solo nei modi e nei tempi concordati e consentiti, anche tenuto conto delle ingenti risorse investite dall’Ente per la sua ristrutturazione». Sembra l’inizio di un braccio di ferro.

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