Seneghe, espropri sulla circonvallazione: solo due proprietari indennizzati
Dopo vent’anni ancora aperta la vertenza tra il Comune e i possessori delle particelle di terra lungo la strada realizzata nel 2003Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono trascorsi più di vent’anni e a Seneghe la vertenza per gli espropri della circonvallazione est è ancora aperta. Eppure la strada è stata realizzata nel 2003, quindi asfaltata e terminata. Diverse le particelle di terra che devono ancora essere dichiarate acquisite al patrimonio del Comune e indennizzate ai proprietari.
L’amministrazione sta cercando di risolvere, però non è cosa semplice e immediata. Per ora l’ente ha sanato solo la posizione di due proprietari che avevano presentato ricorso. Per gli altri occorre attivare tutta la procedura dall’inizio. Sono interessati almeno una decina di mappali e più comproprietari.
Nonostante l’occupazione delle terre per pubblica utilità, non è mai stato emanato il decreto definitivo di esproprio delle aree occupate per realizzare la strada e neppure liquidate le indennità spettanti ai proprietari. Quindi la procedura espropriativa è stata di fatto invalidata già dopo 5 anni, nel 2005, dopo l’acquisizione da parte del Comune.
Sono passati quattro lustri e l’amministrazione guidata da Albina Mereu ha deciso di sanare la procedura di occupazione “sine titulo”, e quindi di procedere con l’acquisizione coattiva degli immobili, provvedimento di "acquisizione sanante" secondo la legge.
Due particelle di terra, una di mille e l’altra di 1.600 metri quadrati, saranno quindi acquisite dal patrimonio comunale e i legittimi proprietari saranno indennizzati e risarciti immediatamente del danno subìto per l’indebita occupazione, per un totale di spesa di 13mila euro.
«Abbiamo deciso di regolarizzare definitivamente una situazione equivoca esistente da parecchi anni e di fatto consolidata – spiega la sindaca Mereu -, procedendo all’acquisizione dell’area occupata al patrimonio del Comune, in quanto sulle stesse è già stata realizzata e collaudata l’opera pubblica per cui era stata avviata la procedura di espropriazione».
È stato così dato mandato a una società specializzata in espropri che ha quantificato l’importo e tutte le spese necessarie, mentre l’ufficio tecnico comunale ha avviato la procedura per i pagamenti dovuti, la trascrizione e la voltura delle particelle espropriate a favore del Comune.