La stagione delle piogge è arrivata prorompente nel Montiferru, portando con sé la temuta invasione dei cercatori di funghi.

Non tutti rispettosi della natura e delle sue regole, molti sono "invadenti" e "arroganti" e dopo la proficua ricerca di buon porcino o antunna, spesso rivenduto in nero a ristoranti e negozianti, si lasciano dietro una scia di danni per l'ambiente e le aziende agricole, causando tanto malessere.

Le zone più colpite:  i boschi di San Leonardo e di Scano Montiferro. Tanti i disagi che arrecano sos antunnadores (in sardo): disturbo del bestiame al pascolo, muri a secco e recinzioni divelte, intralcio alla viabilità rurale e sosta selvaggia. Insomma nessun rispetto per la biodiversità dell'ecosistema, preso d’assalto.

Il sindaco di Scano Antonio Flore Motzo denuncia il malcostume diffuso: "Danneggiamenti alla proprietà pubblica e privata, questo è il prezioso capitale umano che le nostre montagne stanno ospitando in questi giorni. Non un semplice hobby, una rasserenante passeggiata nel bosco, ma la ricerca disperata e violenta di guadagno, attraverso i nostri funghi”.

Vuoto normativo, non esiste una legge regionale che regolamenti questa usanza, per questo il Comune di Scano pensa a tutelarsi: “Nel silenzio della politica regionale abbiamo deciso di salvaguardare i nostri cittadini. Credo sia opportuno sviluppare un ragionamento comunitario e condiviso sulle possibilità di utilizzo del porcino, in ottica promozionale, economica e  lavorativa”.

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