Ci vorrà ancora del tempo per vedere il cartello “Vendesi” nelle porte di diverse abitazioni del paese.  A Santa Giusta il Comune ancora non ha risolto il “pasticcio” degli usi civici, ecco perché ora ha deciso, visto la mole di lavoro che ogni giorno deve sbrigare l’ufficio Tecnico, di affidare la pratica ad un tecnico esterno.

«A nostro parere ora è l’unico modo per risolvere il problema - spiega il vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici  Pierpaolo Erbì - A giorni ci sarà l’affido diretto. A quel punto saremo in grado di inviare tutta la documentazione richiesta dalla Regione per concludere l’iter. La cifra che spenderà il Comune è irrisoria, si parla di circa duemila euro».

Anche a Santa Giusta, come in altri centri della provincia di Oristano, il Comune tanti anni fa ha concesso di costruire tante case in diverse aree che però erano a uso civico. Un pasticcio vero e proprio che l’amministrazione comunale sta tentando di risolvere da tempo. O meglio, dopo che la Regione ha approvato il Piano di valorizzazione e recupero delle terre civiche del Comune, adottato dal Consiglio nel 2021. Gli ettari che devono essere liberati dall’uso civico a Santa Giusta sono in tutto 314.

Si trovano in via Grazia Deledda, in via Fermi, in via Giovanni XXIII, in via Padre Pio, in località Is Melonis e nella zona artigianale. Il trasferimento avverrà nei terreni che la Regione aveva concesso al Comune a una cifra simbolica. In questi anni non sono mancate le lamentele da parte dei cittadini. In tanti ancora non possono vendere la propria abitazione.

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