“L’interrogazione non è servita a nulla. La vicenda rimane ancora un mistero. E questo è grave”.

Così il consigliere di minoranza Antonello Figus, nonché ex sindaco di Santa Giusta, commenta la risposta che il primo cittadino Andrea Casu ha dato in Consiglio comunale sulla sospensione dell’attività della compagnia barracellare disposta dalla prefettura due anni fa.

Argomento che fa discutere ancora e non poco. Figus, come anche i consiglieri Matteo Garau, Gabriella Caria, Antonello Figus e Raimondo Cadoni, con un’interrogazione avevano chiesto di conoscere le motivazioni che avevano portato la prefettura a sospendere le attività della compagnia e perché non sono mai state fornite informazioni dettagliate al Consiglio. Ma anche chi detiene le armi che erano in uso ai barracelli, chi gestisce il conto corrente bancario e dove sono stati trasferiti tutti i mezzi. 

Il sindaco Casu durante il suo intervento ha spiegato che la sospensione dell’attività era stata decisa in seguito “all’avvenuta scadenza dei diplomi di maneggio alle armi da parte di alcuni barracelli”. E che il Consiglio comunale non è stato interessato finora perchè non sono state avviate ancora le fasi per procedere con lo scioglimento della compagnia.

Sui mezzi ha detto invece che sono stati consegnati all’Unione dei Comuni dei Fenici. Ha chiarito poi che della consegna delle armi si erano occupati i carabinieri. Mentre sul conto corrente ha spiegato che è lui stesso a occuparsi della sorveglianza, come previsto per legge. Figus però insiste: “Per sciogliere una compagnia ci devono essere motivazioni molto gravi, ecco perché avrei preteso dalla prefettura di conoscerli. Non si mi sarei accontentato di una semplice risposta. Trovo assurdo poi che i mezzi siano buttati da una parte,  potrebbero essere utilizzati per altro. Nel frattempo chi paga i bolli e le assicurazioni? Poi non capisco perché in due anni il Comune ancora non ha portato a termine lo scioglimento della compagnia. Così facendo non è possibile istituire un nuovo gruppo. Così facendo il territorio è meno sorvegliato. I barracelli sono essenziali per i controlli nelle campagne e non solo”.

Gli amministratori comunali hanno sempre ribadito che il ritardo dipende dalla mole di lavoro degli uffici.

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